“La scossa è avvenuta lontano dalla costa e, fortunatamente, quanto ciò accade l’energia si attenua. E’ stato avvertito molto bene perché la placca Adriatica è molto rigida, l’energia viene trasmessa e si propaga. Questo terremoto è di tipo compressivo, l’opposto dei terremoti sull’Appennino dove c’è un processo di estensione crostale”. Lo afferma all’Adnkronos il sismologo Alessandro Amato, responsabile del Centro Allerta Tsunami dell’Ingv, dopo la forte scossa di terremoto sulla costa marchigiana che, fortunatamente, non avrebbe causato danni.
“Il terremoto avvenuto oggi sulla costa marchigiana, spiega Amato, “è più simile, come tipo di movimento e di strutture geologiche, ai terremoti avvenuti in Emilia nel 2012”. “Non si tratta della magnitudo più alta registrata in quell’area, già nel 1930 ci fu il cosiddetto terremoto di Senigallia e, nei primi del ‘900, un sisma a Rimini con magnitudo intorno a 6”, continua. “Come sempre accade in questi casi, ci sono state scosse di assestamento e le repliche avvengono per un periodo tanto lungo tanto più il terremoto è forte – osserva – Per una scossa di questo tipo, le repliche dureranno diversi mesi, nella maggior parte dei casi non saranno avvertite e le scosse più forti saranno di meno. Vedremo l’evoluzione”.
Non c’è nessuna allerta tsunami, spiega Amato, ma come avviene per terremoti di magnitudo superiore a 5.5, l’Ingv ha mandato alla “protezione civile un messaggio di informazione da diramare alle autorità locali” per favorire verifiche anche sulla costa.