“Occorre tornare a far vivere il cinema, perché il cinema non è solo cultura, ma un’industria” ne è convinto il regista Giovanni Virgilio. Un’idea condivisa dagli oltre cento spettatori che sabato pomeriggio, hanno sfidato dalla pioggia battente e si sono recati al “Cinema Madison” di Ragusa per assistere alla speciale proiezione del suo ultimo film: “I racconti della domenica. La storia di un uomo per bene”, in sala dal 10 al 16 novembre. Grande partecipazione di pubblico per il film, ambientato tra la Calabria e Castiglione di Sicilia e prodotto da Movieside Cinematografica con Rai Cinema, con il contributo del MiC – Ministero della Cultura e con il sostegno della Sicilia Film Commission. Alla proiezione di sabato pomeriggio erano presenti anche le istituzioni: il Sindaco di Ragusa Peppe Cassì, l’assessore allo sviluppo economico e vicesindaco Giovanna Licitra e l’assessore alla Cultura Clorinda Arezzo.
Dopo la visione del film si è svolto un momento di confronto con il regista accompagnato dalla co-sceneggiatrice Manuela Gurgone, l’assistente alla scenografia Federica Cascone e lo scenografo, Peppe Busacca, che ha firmato in passato la scenografia del film “Italo” (2013) della regista Alessia Scarso; nel 1999 è stato assistente scenografo per la serie “Il commissario Montalbano” del regista Sironi, per “I Vicerè” di Faenza e per il film “La matassa” di Ficarra e Picone(2008). “I racconti della domenica” abbraccia quarant’anni di Storia, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale alla morte di Aldo Moro e si propone di raccontare uno spaccato della Storia d’Italia partendo dalla storia di un paesino, di cui Francesco, il protagonista del quale si ripercorre la storia sin da bambino, diventa Sindaco. Un film che racconta la solitudine, l’abbandono o la rabbia di uomini vittima dei loro sistemi. Nel cast Alessio Vassallo, Stella Egitto, Paolo Briguglia, Emmanuele, il giovanissimo Raffaele Cordiano e Nino Frassica, che nel ruolo di educatore che esorta Francesco a scrivere delle lettere al padre lontano. In occasione della proiezione di sabato abbiamo intervistato il regista catanese Giovanni Virgilio, per parlare del suo ultimo lavoro accostato dalla critica a Paisà di Vittorio de Sica, Salvatore Giuliano di Francesco Rosi, Malèna di Giuseppe Tornatore o il dittico Esterno notte di Marco Bellocchio.
Hai alle tue spalle la regia di diversi film come ad esempio “La bugia bianca” (2015) e “Malarazza” (2017), in cosa si differenzia questo?
E’ un film prettamente siciliano. A differenza di “Malarazza” che raccontava esclusivamente una periferia, questo è un film che racconta una Sicilia intera e, attraverso la Sicilia, racconta l’Italia. E’ stato un film impegnativo. Un film che parla siciliano con un cast di siciliani.
Com’è stato accolto il film e visto il particolare periodo che vive il cinema, avresti ceduto alla tentazione di farlo uscire non in sala, ma sulle piattaforme?
In Sicilia è stato accolto bene, ma occorre riportare le persone al cinema. Io nasco nel cinema e vorrei morire nel cinema perché per me il cinema ha una magia particolare. Per me il cinema non è solo proiettare un film, per me è incontrare le persone. Mi spiace che si stia perdendo la convivialità che comporta, invece che rimanere chiusi nelle proprie case. Importante anche sostenere un comparto che non è solo cultura, ma anche industria. Vorrei questo film diventasse una serie, ambientata proprio a Ragusa.
Una chiave di lettura che suggerisci a chi si appresta alla visione di questo film?
Lo dice già il sottopancia del titolo del film “la storia di un uomo perbene”, perché noi abbiamo raccontato una Sicilia per bene. Noi dobbiamo andare al cinema e svegliarci un po’ da siciliani per lanciare un messaggio a chi ancora si ostina a pensare il contrario. Il mio desiderio è che il messaggio di questo film arrivi soprattutto ai siciliani, perché siamo abituati a vedere una Sicilia diversa, fatta di stereotipi e in questo caso invece si racconta una Sicilia di cui essere orgogliosi.