«La prima volta che ha abusato di me avevo 9 anni. Mi ha violentato a casa sua». A parlare è il giovane di 21 anni che ha denunciato un parroco di Francofonte, in provincia di Siracusa, per violenza sessuale. «Le violenze sono andate avanti dai 9 ai 18 anni. Anni terribili – continua – in cui ho subito vari ricoveri in ospedale per il mio stato di salute. Anni in cui sono stato plagiato psicologicamente, comprato con regali, anni di travaglio» che solo dopo tanto tempo ha trovato il coraggio di denunciare. È un giovane nel corpo di un vecchio, piagato da una storia terribile. Il sacerdote, che è un cappellano militare oggi in pensione, lo avrebbe avvicinato dopo la morte del padre e lui si sarebbe affidato proprio perché vedeva nel sacerdote una figura di riferimento. «Mi sembrava di avere ritrovato un padre», dice il ragazzo.
Nel marzo dello scorso anno, va a denunciare prima al vescovo di Siracusa, Francesco Lomanto, e poi alla polizia. Il vescovo avvia una «investigatio previ», un’indagine che, si apprende dalla Diocesi, come scrive il Gds, non è ancora conclusa. Come è ancora in corso quella penale. Il giovane, nel frattempo è stato ascoltato dal tribunale ecclesiastico, diverse volte a Napoli e in due occasioni a Siracusa. Ma, appunto, ancora non è chiaro quale sia la conclusione delle indagini. E questo nonostante il giovane abbia raccontato dettagli e luoghi, e parlato di siti di incontri omosessuali ai quali sarebbe stato introdotto proprio dal prete.
«Purtroppo – continua – non sono il solo a cui questo parroco ha rovinato la vita e nonostante sia in pensione e abbia avuto il divieto di dire messa, continua a celebrare indisturbato, nella chiesa più importante del paese», racconta. Daniele Lentini, il sindaco del paese, ha subito espresso solidarietà e sostegno al giovane e ha aggiunto: «Dice ancora messa. È una cosa inaudita, esprimo vicinanza a questo ragazzo e invito la procura a fare chiarezza e il vescovo a prendere una posizione chiara sulla vicenda».
La replica arriva dalla curia di Siracusa con una nota. «Il sacerdote dipende dall’Eparchia di Piana degli Albanesi», premette, sottolineando che «quando l’arcivescovo, monsignor Francesco Lomanto, ha ricevuto la denuncia, ha immediatamente avviato un procedimento penale canonico nei confronti del sacerdote». E lo scorso 31 ottobre il vescovo di Piana degli Albanesi «ha già adottato nei suoi confronti un provvedimento di interdizione dall’esercizio pubblico del ministero».