Lunedì 20 dicembre, nella sede di via N. Tommaseo dell’IIS “G. Ferraris”, le classi seconde dell’indirizzo Enogastronomico hanno incontrato il dott. Mario Manenti, responsabile della certificazione per CoRFiLaC., e lo chef stellato Claudio Ruta, per discutere con loro di una delle eccellenze più espressive del territorio ibleo: il formaggio Ragusano DOP. L’iniziativa, organizzata dai docenti Lucia Antoci, Loredana Sisalli e Sergio Vitale, rappresenta una tappa decisiva dell’Unità Didattica di Apprendimento interdisciplinare relativa all’insegnamento dell’Educazione Civica che, attraverso la valorizzazione del Ragusano DOP, intende far riflettere gli alunni sul delicato equilibrio fra uomo e natura.
Ad aprire la conferenza è stato il dott. Manenti che ha illustrato ai ragazzi il valore dei marchi europei di qualità e la loro importanza fondamentale sia per orientare le scelte dei consumatori, sia per difendere e salvaguardare quelle specialità uniche e inimitabili che sono il frutto del lavoro e del sapere collettivo di intere comunità. Un patto fra pubblico e privato di cui è garante il CoRFiLaC che controlla tutto il complesso percorso che ogni singola forma di Ragusano deve attraversare per diventare davvero DOP: dalla produzione alla stagionatura, dalla marchiatura a fuoco alla etichettatura e commercializzazione.
A seguire è stata la volta dello chef Ruta, il quale davanti agli alunni si è esibito in un emozionante show cooking che ha letteralmente catturato l’attenzione degli alunni, che hanno potuto assistere alla creazione di un piatto frutto dei ricordi d’infanzia del suo creatore, ma rivisitato in maniera originale e creativa. La ricetta, denominata “Trippa di Ragusano”, prevede l’utilizzo delle croste di formaggio, accuratamente ripulite, lavorate insieme a verdure fresche, salsa di pomodoro, mandorle tostate e cannella. Una preparazione che rientra a pieno titolo tra quelle della cosiddetta cucina circolare che fa della lotta allo spreco la sua ragion d’essere.
Passando così dalla teoria alla pratica, gli alunni hanno potuto prendere maggiore consapevolezza non solo di uno dei prodotti di eccellenza del nostro territorio, ma anche che la strada della qualità, in cucina come nella vita, sarà anche più lunga e faticosa ma è anche quella che regala maggiori soddisfazioni e riconoscimenti personali e professionali.