Il movimento Territorio Ragusa ha voluto inaugurare la settimana natalizia preferendo far ricorso, non ai consueti auguri (che magari verranno immediatamente prima di Natale) ma piuttosto lanciando l’ennesimo grido di allarme per l’abbandono del centro città da parte dell’amministrazione Cassì. Lo ha fatto sintetizzando in una nota stampa le riflessioni venute fuori nel corso di una riunione del proprio Direttivo, formalmente riservata allo scambio di auguri ma sostanzialmente riservata all’esame di una situazione che il movimento denuncia in pratica da parecchio tempo ma che ancor più, a fine anno solare e a pochi giorni da quando scatterà il cosiddetto semestre bianco prima delle elezioni amministrative di primavera, rischia di diventare una ‘summa’ di incompiute.
Questo il documento del Direttivo di Territorio Ragusa. “Preoccupante silenzio sul centro storico di Ragusa, una nave alla deriva. Il Direttivo di Territorio Ragusa, nel corso di una riunione per lo scambio degli auguri di Natale, ha avuto modo di fare delle riflessioni su alcuni aspetti delle politiche cittadine, con particolare riferimento al centro storico e alle sue problematiche che sono diventate delle vere e proprie emergenze”. “Di tutta evidenza – sottolineano dal Direttivo di Territorio- che, ormai, le questioni irrisolte, per il centro storico, sono croniche e lasciano intravedere l’impossibilità del risveglio che, già nella sua campagna elettorale del 2018, auspicava l’attuale sindaco. Preoccupante è, appunto, il lasso di tempo trascorso senza interventi, con politiche fallimentari e con progetti a lungo termine, molti dei quali discutibili”.
Aggiungono dal Direttivo di Territorio: “In via Roma mancano del tutto interventi decisivi, l’iniziativa di Slow Food attualmente in svolgimento è solo un pannicello caldo, caduto dal cielo a sostenere, inaspettatamente, un programma natalizio senza lampi e senza bagliori. Non si parla più del progetto di riqualificazione della via, nemmeno si accenna alla desertificazione che invade le vie adiacenti, una volta cuore del commercio cittadino. Ma tutta l’area è in abbandono, dall’ascensore che porta a via Natalelli, sempre in procinto di essere riattivato, secondo l’assessore al ramo, alla persistente chiusura del Museo Archeologico contro la quale non si leva nessuna voce da parte di sindaco e assessore alla cultura. Per rimanere in zona, non si parla della vallata Santa Domenica, nulla si sa della sua apertura al pubblico, silenzio assoluto sulle sorti del City, nonostante le ripetute assicurazioni dell’assessore competente circa il proseguimento dei lavori, un impatto assai negativo, anche per i cittadini a constatare l’ormai quasi definitivo declino di viale Ten. Lena.
Occorrerebbe, a tutti i costi, e senza limitazioni di spesa, pensare ad una acquisizione e riqualificazione del cinema La Licata, unica possibilità per ridare vita tutto un quartiere. Serve un programma di incentivi serio per riportare il commercio in centro, anche se non ai livelli di un tempo, l’amministrazione non ha cognizione dei tempi, non riesce nemmeno a trasferire gli uffici dell’anagrafe nella nuova sede di via Matteotti, sembrano sonnecchiare anche i lavori nell’ex cinema Marino che non saranno, comunque, risolutivi, fino alla apertura completa del teatro”. Concludono da Territorio: “C’è un preoccupante calo di attenzione su tutte le problematiche del centro storico, anche a Ibla tempi lunghissimi per l’attivazione dei locali di via del mercato e dell’ex macello, la città si regge, ormai, grazie alle iniziative private, il sindaco parla di ‘vibrazione che anima la città’, ma tutto arriva da iniziative che per le quali il Comune ha fatto ben poco. Pensare di affrontare tutte queste problematiche all’avvio della nuova sindacatura, dopo 5 anni di immobilismo e di misure inesistenti, è pura utopia, sarà troppo tardi se non cambia l’equipaggio della nave che sta andando alla deriva”. (da.di.)