Si è chiusa, la settimana immediatamente precedente al Natale, con gli echi dell’incontro sul Piano Regolatore Generale di Ragusa promosso da alcune forze di opposizione sia consiliari che civiche per incontrare professionisti, associazioni di categoria, sindacali e ambientaliste della città. Incontro promosso da otto consiglieri comunali (Mario Chiavola, Antonio Tringali, Sergio Firrincieli, Zaara Federico, Alessandro Antoci, Luca Rivillito, Gianni Mezzasalma, Raimonda Salamone) e da Pd, gruppo consiliare M5, Articolo Uno, Patto per Ragusa, Territorio, Generazione e Ri-Pensare Ragusa. È stato dato spazio a riflessioni e posizioni in ordine al Piano Regolatore Generale approvato in giunta lo scorso 20 ottobre, anche alla luce dei dati elaborati con uno strumento di Business Intelligence e messi a disposizione degli addetti ai lavori e dei cittadini tutti dai gruppi promotori dell’incontro.
Sin dalle premesse, l’intento del confronto con i professionisti e gli esponenti delle associazioni, è stato quello di ascoltarne e recepirne le indicazioni al fine di approfondire l’analisi dell’atto presentato dall’Amministrazione di Palazzo dell’Aquila e strutturare una proposta alternativa e condivisa di miglioramento e rettifica ove necessario. A conclusione dell’incontro, gli organizzatori hanno rivolto un appello al sindaco Cassì affinché si lavori al pieno coinvolgimento del consiglio comunale e delle forze politiche e civiche, anche esterne al civico consesso, organo sovrano nell’approvazione dello strumento urbanistico, con l’obiettivo di arrivare alla sintesi rappresentata dal voto unanime di approvazione del PRG in aula. Appello al sindaco che è stato formalizzato in una lettera aperta al primo cittadino che riportiamo integralmente.
“Le non risposte o quelle che appaiono di circostanza non hanno mai fatto parte del nostro focus e necessariamente hanno bisogno di essere circoscritte nei tempi, nei modi, nei riferimenti e nella sostanza, oltre che nella forma. Torniamo a parlare di Piano Regolatore Generale di Ragusa, come già fatto in tante altre occasioni, perché riteniamo non soddisfacente quanto leggiamo o sentiamo. Alcuni passaggi devono essere chiariti una volta per tutte e vogliamo far luce traendo spunto da documenti che sono in nostro possesso e che forniscono un chiaro discernimento di ciò che da più parti si mormora. A questo punto anche noi poniamo domande e, disponibili ad un confronto, attendiamo risposte per tutta la cittadinanza ragusana affinché sappia.È vero o meno che il PRG cambia la destinazione d’uso di sei terreni per un complessivo di 11.413 mq di esclusiva proprietà di un parente del sindaco Cassì? Secondo i documenti catastali in nostro possesso è VERO! È vero o meno che il PRG cambia la destinazione d’uso di due terreni di un complessivo di 5.709 mq di esclusiva proprietà di parenti del sindaco Cassì? Secondo i documenti catastali in nostro possesso è VERO! È stato rispettato o meno quanto previsto dall’art. 78 del TUEL secondo cui gli amministratori pubblici “devono astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini sino al quarto grado”? Secondo noi non è stato rispettato! È vero o meno che oltre un milione di mq di terreni oggi agricoli diventerebbero edificabili a seguito delle previsioni del nuovo Piano Regolatore?
Secondo i dati aggregati da noi elaborati è VERO, dunque questo PRG, checché se ne dica, non è a consumo di suolo zero! È vero o meno che 15 previsioni dello strumento urbanistico che riguardano 800 mila mq di terreni estendono il perimetro di Ragusa, Marina di Ragusa e Punta Braccetto? Secondo la nostra analisi è VERA! È vero o meno che contengono errori tecnici le schede di Ragusa che riconoscono 94356 mc di crediti edificatori? Secondo la nostra analisi è VERO! In base ai documenti in nostro possesso che alleghiamo alla presente, noi abbiamo dato risposte partendo dal presupposto che un Piano regolatore è, prima che essere uno strumento esclusivamente urbanistico, l’atto politico per eccellenza di un’amministrazione comunale. Vuol dire che i tecnici ‘disegnano’ su precise volontà, indicazioni, visioni, prospettive e valutazioni da parte dell’organo politico ed è impossibile immaginare il contrario”. Come si legge, dunque, si tratta di domande più che legittime alle quali finora non è stata data risposta ufficiale e istituzionale, ad eccezione di alcuni interventi, spesso sarcastici, del sindaco e dei sui sostenitori, sui social, che non è esattamente quanto ci si attende da figure che ricoprono cariche pubbliche. (da.di.)