Da sempre all’opposizione dell’amministrazione Cassì, il movimento Territorio è stato in queste ultime settimane protagonista, insieme ad altre forze di opposizione sia consiliari che civiche, dell’incontro prima e della lettera aperta dopo sul Piano regolatore generale presentato a novembre dall’attuale governo cittadino. Ma ora il movimento fondato da Nello Dipasquale, torna autonomamente, proprio in questa settimana che precede il Capodanno, ad occuparsi di uno dei suoi cavalli di battaglia, ovvero lo stato in cui versano le opere pubbliche che sarebbero dovute essere “dominatrici delle politiche di questa amministrazione”. A seguire il documento, lungo e circostanziato, elaborato dalla segreteria di Territorio. “Opere pubbliche a Ragusa, si naviga nel buio più assoluto”.
“Un bilancio di fine anno è d’obbligo, un bilancio che può diventare anche bilancio dei 5 anni di sindacatura, nei quali gli annunci si sono susseguiti senza soluzione di continuità ma poco è stato portato a compimento. Invero, si pensava che, ormai, si cercasse di concentrare tutto nell’avvicinarsi della campagna elettorale, ma siamo davanti alla realtà di una giunta che poco può presentare come bilancio di fine anno e di fine sindacatura, con ritardi e silenzi sui più importanti progetti. Doveva essere l’anno dei cantieri, obiettivamente non sembra”. Territorio sottolineai gravissimi ritardi, prima per l’avvio dei lavori, poi per il completamento e la consegna dei lavori, non ci sono nemmeno indicazioni sui tempi per la chiusura definitiva dei cantieri. Dall’inizio del suo mandato il sindaco ci ha propinato la favola di Palazzo Tumino e non se ne è fatto nulla, né si è saputo come sarebbe andata a finire.
Solo da poco sono stati avviati i primi lavori nell’area dell’ex scalo merci, ma resta fuori dal progetto l’immobile all’interno, ex magazzino merci, non si sa nulla dell’area a verde. Permane il declino dell’area di viale Ten. Lena, la vallata Santa Domenica resta chiusa alla pubblica fruizione, forse a breve partirà l’attività del City, dopo ritardi indescrivibili, ma non riapre il Museo Archeologico, per ennesimi e ulteriori lavori dovuti dal Comune, e non iniziano i lavori in via Roma per la riqualificazione, annunciati a febbraio. Su via Roma c’è da dire sulla scarsa comunicazione per il progetto “Sto a Ragusa”, anche dalla parte delle ditte che sono risultate destinatarie delle agevolazioni: non si sa quali sono le attività che hanno aperto i battenti con il sostegno previsto dal progetto – ricordiamolo, sono soldi di tutti – nemmeno una conferenza stampa per far conoscere le peculiarità delle attività destinate a risvegliare quella che era la via principale della città.
E si aggiunge: “Sono gli annunci costanti che non hanno trovato riscontro per molti dei progetti strombazzati ai quattro venti: tutto fermo per Villa Moltisanti, tutto fermo per la riqualificazione del foro boario e ancor meno per il progetto del polo fieristico. Si spera solo che gli stessi progetti non diventino argomento del prossimo programma elettorale, anche se, dopo aver disatteso, del tutto, quello del 2018, è improponibile ogni argomentazione in tal senso. l flop del programma di approvazione del Piano Regolatore non solo rischia di bloccare la città ma mette da parte, obbligatoriamente, per il momento questioni importanti come quella del Parco Agroalimentare, l’ex Parco Agricolo Urbano, condizionata dall’esito del contenzioso con la TEKNE’, con la quale si continuano a tentare di proporre improbabili ipotesi di accordi e transazioni per non sottostare del tutto agli esiti della sentenza del TAR che ha costituito una sconfitta, su tutta la linea, per l’amministrazione Cassì. Sono anche le piccole opere che non decollano, come i lavori nella piazzetta mons. Tidona. Ci hanno riempito la testa parlando di palazzo della Cancelleria, di parcheggio interrato di Ibla, di percorsi pedonali interni per mettere in collegamento i due centri storici, ma non c’è nulla di realizzato e di concreto. Al Castello di Donnafugata languono i progetti per la riqualificazione del Parco e soprattutto quello per il Museo del Prodotto Contadino, poco si sa dei lavori sulla torre quadrata e sul progetto collegato di ripristino di alcune stanze.
Più preoccupanti i ritardi nella zona costiera: silenzio sulla necessaria manutenzione per il lungomare Mediterraneo, non si sa se saranno ultimati, prima della prossima stagione, i lavori di riqualificazione del lungomare Andrea Doria, più preoccupanti i ritardi per avviare il progetto di ampliamento della parte pedonale della ciclabile del lungomare Bisani, lavori annunciati, con tanto di progetto approvato e di finanziamento, addirittura alla fine di maggio del 2021, un progetto del 2008, epoca sindaco Dipasquale, e quelli per avviare la riqualificazione della zona dei Canalotti, a Punta Braccetto, progetto e finanziamento annunciati il 6 marzo del 2021, Ora si annuncia anche il project financing, progetto a lunga gittata, per la club-house dell’impianto sportivo di via delle Sirene, altra incompiuta di questa amministrazione”. Conclude così la nota della segreteria di Territorio Ragusa: “Di tutta evidenza che qualcosa nella macchina dell’amministrazione non funzione come dovrebbe, non c’è nessuna attinenza fra il calendario degli annunci e quello dei lavori, anche per il Teatro della Concordia o per il trasferimento dell’Ufficio Anagrafe nei locali ella ex biblioteca, tutto è avvolto nel silenzio, il fatto di non poter aver tempi certi, non depone a favore delle capacità degli amministratori, forse troppo sottomessi a dirigenti e uffici”. (da.di.)