I magistrati della Procura di Palermo e i carabinieri del Ros avrebbero individuato, vicino, al primo, un secondo covo utilizzato dal boss Matteo Messina Denaro. Oltre all’appartamento di via Cb31, scoperto ieri a Campobello di Mazara, il capomafia avrebbe fatto realizzare una sorta di bunker all’interno di un’altra abitazione nella stessa area. La seconda casa si trova in via Maggiore Toselli: qui sarebbe stata realizzata una stanza blindata.
Alla stanza blindata si accede dal fondo scorrevole di un armadio: è il secondo covo del boss Matteo Messina Denaro scoperto dai carabinieri e dal Gico della Finanza in una casa al primo piano di una palazzina di via Maggiore Toselli 34, a Campobello di Mazara. L’abitazione è di Errico Risalvato, 70 anni, assolto nel 2001 dall’accusa di mafia, ritenuto vicino al capomafia di Castelvetrano. È stato il proprietario dell’abitazione a dare agli investigatori la chiave della stanza blindata occultata dal fondo di un armadio pieno di vestiti. Non è noto cosa sia stato trovato nel corso della perquisizione del bunker alla quale ha partecipato il procuratore aggiunto di Palermo Paolo Guido. Errico è fratello di Giovanni Risalvato, condannato a 14 anni per mafia ora libero, imprenditore del calcestruzzi.
Cosa cercano gli inquirenti nel covo di Messina Denaro
Non è ancora chiaro se si tratti del luogo in cui il capomafia nasconde il suo tesoro: documenti riservati, pizzini, soldi che i magistrati cercano. Lo scopriranno i carabinieri dopo la perquisizione del bunker appena scoperto, che si trova a circa 300 metri dall’abitazione di via Cb31. Considerata la sua conformazione, la stanza bunker potrebbe contenere documenti e materiali più importanti rispetto a quelli scovati nell’appartamento di proprietà di Andrea Bonafede, nel quale il padrino avrebbe passato gli ultimi sei mesi della sua latitanza. Il procuratore aggiunto Paolo Guido ha lasciato il suo ufficio assieme all’ufficiale del Ros Lucio Arcidiacono, per recarsi a Campobello.