Vicenda penosa e per molti aspetti ancora oscura, quella riguardante l’Assemblea Territoriale Idrica, di cui fanno parte tutti e dodici i Comuni iblea e la cui gestione è affidata alla Società Iblea Acque SpA. Società che ha presentato un piano per accedere ai finanziamenti previsti dal PNRR (nel caso della nostra provincia ben 47 milioni) e si è vista bocciare tale piano per cui l’Ati idrico ragusani non potrà beneficiare di tali finanziamenti. A denunciare per primo l’accaduto il consigliere comunale di Ispica Paolo Monaca, della lista CambiamoDavveroIspica ed esponente del movimento che fa riferimento a Cateno De Luca. E mentre permane l’assordante silenzio dei Comuni iblea e della società di gestione, anche Italia viva Ragusa interviene sulla scottante vicenda, parlando di “flop di Iblea Acque” chiedendo “conto e ragione dell’accaduto” e invocando “la massima trasparenza sui fatti.
Per Italia Viva Ragusa, i due coordinatori provinciali Marianna Buscema e Salvo Liuzzo hanno diffuso una nota che riportiamo di seguito. “Lo avevamo già detto attraverso i nostri consiglieri presenti nelle varie civiche assisi: la nascita della società Iblea Acque Spa ci lasciava molto perplessi. I consigli comunali in via di urgenza si sono visti “costretti” a ratificare un percorso scelto da altri e che non era iniziato in modo molto lineare”. Dopo che Buscema e Liuzzo evidenziano come “sia stata sprecata la possibilità per la provincia di Ragusa di potere contare su una somma di ben 47 milioni di euro a valere sui fondi del Pnnr per la “razionalizzazione e modernizzazione della rete idrica finalizzata alla riduzione delle perdite compresa digitalizzazione e monitoraggio” è Sara Siggia, responsabile per l’agricoltura del partito renziano, a rincarare la dose “sin dall’inizio i punti di domanda sono stati molti. Sia io che la collega Marianna Buscema, nelle rispettive sedi comunali di Vittoria e Scicli, così come altri consiglieri a noi vicini in altri consessi, abbiamo mantenuto un atteggiamento molto guardingo in merito presentando anche interrogazioni proprio perché all’orizzonte intravedevamo il pericolo che ora si è concretizzato”.
“Fino al mese di settembre scorso – aggiunge Marianna Buscema, in qualità di consigliere comunale – ho presentato una interrogazione in merito e il mio primo cittadino aveva dato ampie rassicurazioni sul fatto che tutto stesse procedendo bene. Non mi pare proprio. Un punteggio di 5,8, bassissimo dunque, ci condanna all’esclusione di un finanziamento fondamentale per rimettere in sesto le reti idriche del nostro territorio. Chi pagherà questa incapacità? Sempre il cittadino che dovrà avere a che fare con servizi scadenti? Oppure andiamo avanti facendo finta di niente? Noi, come Italia Viva, chiederemo conto e ragione nei Consigli comunali in cui siamo rappresentati, scriveremo ai vertici di Iblea Acque e se necessario faremo anche altre azioni politiche in attesa che l’8 marzo il Tar si esprima sull’iter che ha portato alla costituzione di Iblea Acque”. (da.di.)