Ragusa – L’allarme è di quelli che non possono essere trascurati o sottovalutati, in quanto investe una grande parte della storia politica ed economica della nostra città negli ultimi quarant’anni, ovvero la messa in discussione della sopravvivenza della Legge per Ibla, la famosa 61/81. Pare infatti che, come spiega il deputato regionale del Pd Nello Dipasquale, “parte della maggioranza del Governo Schifani sta lavorando per una norma che servirà a dare risorse a tutti i centri inseriti nella lista dei siti patrimonio dell’Umanità UNESCO cancellando, di fatto, la legge speciale su Ragusa Ibla” e commenta “.
È l’ennesimo tentativo di scippo ai danni della città di Ragusa e su questo sono pronto alla battaglia in Assemblea”. Il parlamentare Ars dem di Ragusa chiarisce i dettagli “si vorrebbe inserire in Finanziaria regionale una norma che stanzierebbe 20 milioni di euro da dividere per le 13 città che hanno avuto il riconoscimento UNESCO. Eppure la legge speciale per Ragusa Ibla è nata decenni prima che il quartiere barocco venisse dichiarato patrimonio dell’Umanità ed è una legge di settore, come quella per Ortigia e Agrigento, con un regolamento preciso per interventi mirati. Ben vengano nuove norme per aiutare le città che hanno ottenuto il riconoscimento UNESCO, ma ciò non sia un alibi per scippare Ragusa delle risorse che ogni anno, con fatica, siamo riusciti a far ottenere. Creare una legge che divida un numero limitato di risorse per 13 città in base a criteri come la popolazione, è una mossa che aiuterà solo i centri maggiori e lascerà alla provincia di Ragusa solo le briciole. Temo che questa manovra non sia altro che l’ennesimo tentativo di sottrarre risorse a Ragusa, come accade ogni anno da più parti.
Non lo permetteremo e il Partito Democratico all’ARS ha già presentato degli emendamenti per impedire che ciò accada”. Infine Nello Dipasquale conclude “ricordo che attualmente la legge su Ibla fissa un contributo annuale di un milione e mezzo di euro e ritengo che se ci sono centri che hanno bisogno di analoghi finanziamenti, bisogna essere bravi a lavorare per quei territori e non contro altri”. A fare il controcanto al deputato regionale interviene il Partito Democratico ragusana per bocca del suo segretario Peppe Calabrese che è categorico “giù le mani dalla legge su Ibla. Se qualcuno a Palermo ha intenzione di toccare la legge speciale su Ibla, non per migliorarla, ma per cancellarla, sappia che i ragusani saranno pronti alle barricate”. E quindi senza mezzi termini aggiunge nomi e cognomi “questa norma ha permesso di trasformare in meglio il quartiere barocco di Ragusa.
L’on. Ignazio Abbate, promotore dell’iniziativa che vorrebbe cancellarla, dovrebbe lavorare per creare nuove norme in grado di generare processi virtuosi e non cancellare ciò che già c’è. Ci piacerebbe sapere cosa ne pensano i consiglieri comunali di Ragusa che hanno scelto Abbate e il partito di Cuffaro come propri riferimenti a Palermo. Vorremmo sapere cosa ne pensa il sindaco di Ragusa Cassì che pare proiettato verso un’alleanza elettorale con il partito di Cuffaro pur presentandosi come uno che rinnega i partiti. Avranno il coraggio e la forza di difendere la legge su Ibla contro questa insopportabile ingerenza che cela la volontà precisa di distruggere Ragusa Ibla e quanto di buono è stato fatto in tutti questi anni?”. “Il Partito Democratico non ci sta – aggiunge Calabrese – e tramite i vertici regionali e i propri rappresentanti all’ARS, cominciando proprio con l’on. Nello Dipasquale, daremo battaglia per rifinanziare la legge su Ibla e assicurare la sua sopravvivenza.
Su una cosa sola Abbate ha ragione: quando dice che le risorse per Ibla sono poche. Per questo dobbiamo ringraziare la maggioranza di governo degli ultimi cinque anni e che sta governando anche oggi. Ai tempi di Crocetta l’entità delle somme era maggiore, grazie alla costante vigilanza e al peso politico del parlamentare di maggioranza ragusano Dipasquale. Se l’on. Abbate riesce a promuovere una nuova norma che faccia arrivare altre risorse ai comuni patrimonio dell’Umanità che ben venga. Ma questa non sia la strada per cancellare ciò che esiste già sulla base di antiche rivalità campanilistiche. Anzi, gli lanciamo una sfida: riportare le somme per Ibla ai livelli del Governo Crocetta”. Quindi Peppe Calabrese giunge alla conclusione “la città di Ragusa attende di conoscere le posizioni del sindaco Cassì e di alcuni consiglieri nei confronti del loro nuovo referente politico e delle sue prime mosse all’ARS evidentemente ostili nei confronti della nostra città”. Chiamato direttamente e polemicamente in causa, il sindaco di Ragusa, Peppe Cassì ha diffuso una dichiarazione che non dovrebbe lasciar dubbi sulla sua posizione “eliminare la Legge Speciale su Ibla, come quella per Ortigia e Agrigento, a favore di un’unica norma di finanziamento per tutti i Comuni Unesco, è un errore perché non considera le specificità dei territori e gli obiettivi mirati delle leggi speciali che, come nel caso della 61/81, sono di molto antecedenti al riconoscimento Unesco.
Abbiamo quindi già manifestato la nostra contrarietà nelle sedi opportune. In questi anni Ibla, Ortigia e Agrigento hanno saputo dimostrarsi volàno di intere aree: ben venga quindi una legge Unesco che sostenga diversi Comuni, ma non a discapito di chi ha dimostrato di saper valorizzare il proprio patrimonio anche nell’interesse di tutta l’isola”. (da.di.)