Ma che niente niente la nota stampa del movimento GenerAzione, con cui si chiede al sindaco Cassì di ritirare il Piano Regolatore Generale, presentato a metà novembre e non ancora approdato in consiglio comunale, possa essere vista come il primo atto attribuito a Riccardo Schininà, non più leader (insieme a Gaetano Mauro) del movimento stesso ma piuttosto candidato sindaco, semiufficioso, del centro sinistra, o comunque di quella parte che, sotto l’attenta regìa di Nello Dipasquale, comprende Pd, Territorio, GenerAzione, Patto per Ragusa e forse anche Demos e +Europa? Comunque stiano le cose, fatto sta che un’altra forza di questo schieramento, dopo il partito democratico cittadino, chiede al sindaco in carica di ritirare la bozza di strumento urbanistico, definito “un atto pieno di erori che non piace a nessuno”, presentato oltre due mesi fa e che attende di passare al vaglio del consesso civico.
E tale richiesta di un passo indietro dell’amministrazione viene da GenerAzione ampiamente motivata. Vediamo come. “Prendiamo atto che il Piano regolatore della giunta Cassì non piace a nessuno. Comprendiamo le difficoltà di Cassì a difendere un atto che non piace neppure a soggetti politici come Ragusa Prossima, che con il proprio coordinatore Giorgio Massari, nei giorni scorsi si è dichiarata indisponibile ad approvare il Piano voluto dal sindaco Cassì e sul quale, unanimemente, le perplessità riguardano sia il metodo, con una pressoché totale assenza di dialogo con la città, sia il merito, sia i tempi che coincidono con il periodo della competizione elettorale”. Poi il movimento di Riccardo Schininà e Gaetano Mauro prosegue “dal 15 novembre, quando Cassì ha presentato l’atto alla Camera di Commercio, ad oggi, l’amministrazione non ha mai risposto nel merito alle contestazioni che riguardano il consumo di suolo, l’assenza di rigenerazione urbana, l’estensione della cinta urbana di Ragusa, Marina di Ragusa e Punta Braccetto derivante da questo Prg.
Non una parola sugli errori tecnici puntualmente da noi rilevati in numerose schede tecniche relative al Piano”. Per tali ragioni, GenerAzione, attende “di sapere se la mancata presentazione del Prg in Consiglio comunale derivi dall’esigenza di modificare l’atto oppure se è dettata dalla necessità di racimolare i numeri in aula cedendo alle richieste dei consiglieri comunali legati al deputato regionale Ignazio Abbate, esponente della nuova DC di Cuffaro, i quali sono pronti a entrare in seno all’attuale compagine amministrativa”. Ma la critica del movimento non riguarda soltanto aspetti più propriamente politici, e avanza ipotesi ancor più allarmanti “inoltre non capiamo il perché il Presidente del Consiglio comunale non abbia risposto alla nostra richiesta formale volta a consegnare il lavoro svolto da GenerAzione contenente l’elenco integrale di tutte le proprietà coinvolte dal Piano regolatore generale nonché le compravendite effettuate negli ultimi 5 anni nei medesimi terreni, al fine di scongiurare incompatibilità che abbiamo peraltro rilevato e indicato chiaramente.
Non capiamo perché l’attuale maggioranza non abbia voluto trarre motivi di confronto dalla nostra ‘operazione trasparenza’ che abbiamo voluto mettere a disposizione di tutta la città”. E a questo punto GenerAzione lancia l’affondo “chiediamo, quindi, che il sindaco, con chiarezza, dica se intende portare in Consiglio comunale il Prg di cui la Giunta ha preso atto, oppure se intende apportare modifiche. La nostra posizione rimane la stessa di due mesi fa: ci uniamo, quindi, all’appello del Pd e di altre forze politiche, perché il sindaco Cassì ritiri un atto così importante, che deve essere frutto di una riflessione approfondita e partecipata”. Fin qui dunque la presa di posizione sul Prg. Ma spendiamo qualche parola per motivare le parole scritte all’inizio di questo articolo con cui abbiamo definito Riccardo Schininà candidato sindaco semiufficioso di parte del centro-sinistra. Ci riferiamo alla notizia, ormai di dominio pubblico, seppur non confermata ufficialmente dagli interessati, secondo la quale giovedì scorso 2 febbraio, si è tenuta una riunione del centro-sinistra o campo progressiste che dir si voglia, per cercare la quadra sul nome di un possibile candidato unitario alla carica di sindaco.
Si era arrivati all’incontro con ben quattro nomi il ballo, ovvero Peppe Calabrese del Pd, Ciccio Barone di Patto per Ragusa, Raffaele Schembari di Territorio e Riccardo Schininà, appunto, di GenerAzione. Nessuna proposta invece da Stefania Campo dei 5 stelle e da Articolo uno e Sinistra Italiana. Alla fine si è registrata la disponibilità di Barone, di Schembari, seguiti anche da Calabrese, di fare un passo indietro per favorire la candidatura di Schininà. Nessuna notizia invece dalle altre tre forse politiche citate (M5 Articolo Uno e Sinistra Italiana) non sappiamo quanto soddisfatti dalla piega presa dalla vicenda. E ora l’elettorato progressista e di centro sinistra attende che le posizioni si chiariscano in tempi brevi. (daniele distefano)