Numeri d’ascolto impressionanti e meglio delle altre edizioni, nonostante le contro-programmazioni letteralmente massacrate; qualità delle canzoni alta. Anche nella serata finale, momenti di imbarazzo fra baci omo, aneddoti piccanti e carciofi spilorci. Delusione Depeche Mode. E alla fine, vince il più forte.
E’ iniziata alle 20.45 e alle 02.38/02.39 l’annuncio del vincitore. Totale 6 ore e oltre. La sintesi, non è la caratteristica migliore del Festival di Sanremo (10+) ma ormai ci si gioca un po’ co’ sta cosa. Ma ieri sera, è stata davvero bella, dall’inizio alla fine. Dall’inno di Mameli suonato dalla banda dell’Aeronautica Militare (9) che fa 100 anni, alla terza riproposizione di ‘Due Vite’, la canzone che ha vinto l’edizione 73 del festival della musica italiana. Difficile beccare un passaggio ‘stonato’, a parte la delusione Depeche Mode (5) da cui mi sarei aspettato di più. Sembravano farci una cortesia. Troppa enfasi d’attesa e poca sostanza. In una serata che per il resto, è stata davvero top. Top l’omaggio a Lucio Dalla (voto 10), top Gino Paoli (9) anche se quando ha raccontato l’aneddoto di Little Tony (8) cornificato dalla sua compagna di allora (voto 2) -storia di una cinquantina abbondante di anni fa- l’Ariston ha tremato e i vertici RAI (6) in prima fila -ignari ancora del bacio di cui sopra- hanno avuto un sussulto (ma quando ha cantato, è stata emozione pura); top Ornella Vanoni (9) che, nonostante l’ora tardissimissima, ha deliziato tra Valentina e Appuntamento, tra battute spontanee e carciofi (voto 11, li adoro) da spilorci. Toppissima Luisa Ranieri (10).
Bella, elegante, sobria, perfetta nei tempi e nei dialoghi. Da tenere in considerazione per co-conduttrice 5 su 5. Ma molto bene anche Achille Lauro (8) che in confronto al suo emulo sul palco, sembra una monaca di clausura e passabile e sopportabile -perché breve- anche Salmo (5.5) sulla nave. Non commento la lettera di Zelensky perché argomento serio e non meno come le parole che uso qui, perché ognuno ha un’idea e va rispettata; ma commento con un bel 10 l’esibizione della band ucraina Antyla, sperando che PACE diventi presto una verità e non una speranza. I cantanti? I conduttori? Beh, facciamo così, raccontiamoli con un voto e un aggettivo , una frase, una locuzione e partendo dalla classifica all’incontrario. Sethu 4, di passaggio; Shari 4, superflua; Will 4.5, boh; Anna Oxa 3, deludente; Olly 4, vedi Sethu; Levante 7.5, incompresa; gIANMARIA 5, banale; Cugini di Campagna 7, eterni; Colla Zio 7, simpatici; Mara Sattei 6, indecifrabile; Leo Gassmann 4, tutto cognome; Paola Chiara 7.5, sorprendenti; Articolo 31 5, ritentate sarete più fortunati; LDA 7, peccato la progenie; Ariete 7, in crescendo; Coma_Cose 7, in calando; Gianluca Grignani 7.5, follemente bravo; Modà 6, senza infamia e senza lode; Colapesce Di Martino 6.5, il passato non torna; Elodie 9, bella, perfetta, brava, sottovalutata, eccellente, avrebbe strameritato ben altra considerazione; donna da sposare; Rosa Chemical 7, orecchiabile;
Madame, 9.5, tanto brava, tanto capace, tanto artista, tanto cantante, tanto tanto e un settimo posto che grida vendetta; ho tifato per lei, lo ammetto; Giorgia 9 a lei e 0 ad una canzone che era inadatta, che ha provato a ‘giorgizzare’ ma che non ha avuto niente da dare al suo talento infinito; Tananai 7,5, bravo e coraggioso; Ultimo 4, sa fare di meglio; Mr Rain, 9, bravissimo, favoloso a tratti, intelligente nel testo scritto dal ragusano Vizzini, ottimo interprete e qul volto da bravo ragazzo fra bambini stupendi che è stata tanta roba; Lazza 8, voto al talento, allo studio, alla presenza ma qualcosa gli manca e chissà se mai l’avrà; infine, Marco Mengoni 10 con lode; era favorito, ha vinto, ha stravinto, non ce n’è stato per nessuno; una valanga sul festival con una canzone che è destinata a diventare valanga ovunque si possa ascoltare. Vincere non è mai facile; vincere da favorito ancora meno. Lui ce l’ha fatta. Onore al merito.
E adesso i tre che c’hanno accompagnato sino a Morfeo (7 e scusa se in questi giorni non ci siamo visti molto). Chiara Ferragni (6 per l’impegno) deve fare altro nella vita piuttosto che condurre un festival. Non è cosa sua ma ci stava che ci sia stata. Sui social è da 10 e lode con diritto di pubblicazione. Su un palco è più o meno da presentatrice da recite scolastiche. Gianni Morandi (voto 11). Ha cominciato ieri commuovendoci con il ricordo di Lucio Dalla, ha continuato riuscendo ad essere perfetto in ogni momento, mai invasivo, sempre nel posto giusto e nel modo giusto ed ha chiuso con la scopa in mano (genio). Che dire? Luna vita a lui e preservatecelo. Infine Amadeus. 10 cum laude. Una diesel clamoroso, che è cresciuto giorno dopo giorno e che ieri sera ha toccato l’apice. Non sbaglia mai, riesce ad essere tutto e niente a seconda dei momenti. Il suo festival è stato perfetto, bello, accattivante. Conquista e conquisterà. Ha iniziato con Sergio Mattarella; alla prima e all’ultima, ha voluto che si suonasse e cantasse il nostro inno. E’ uno di quegli Italiani di cui essere orgoglioso. E quel vernacolo siciliano tra Ranieri e Morandi, è stata la ciliegina che me lo fa, artisticamente, amare. E la chiudo qua ma ci sarebbe tantissimo da dire di lui e di quanto sia bravo. Arrileggerci fra un anno!
Ps: Fiorello (10 sempiterno). Solo lui anche in diretta IG riesce a diventare protagonista e a conquistare. Che dire che non sia già stato detto del suo talento infinito?
Pps: non ho parlato del bacio bocca a bocca: Sapete perché? Perché non me ne frega niente, proprio niente. Non è stato l’unico sul palco, dunque perché dovrebbe essere speciale?