Un nuovo decreto varato dal Governo Meloni che blocca lo sconto in fattura e la cessione dei crediti agli enti pubblici per il Superbonus. Resta valida la detrazione fiscale portata in dichiarazione dei redditi, che tuttavia richiede che prima si spenda per poi recuperare nel tempo la somma. Una mossa, secondo le associazioni di categoria, che mette a rischio di fallimento più di 25mila imprese. Il decreto, sostenuto da tutte le forze politiche di maggioranza e già firmato dal presidente della Repubblica, interviene sulla cessione dei crediti di imposta relativi a spese per gli interventi in materia di recupero patrimonio edilizio, efficienza energetica e superbonus 110%, misure antisismiche, facciate, impianti fotovoltaici, colonnine di ricarica e barriere architettoniche. L’annuncio del nuovo decreto che blocca il superbonus ha fatto scattare una lunga serie di interventi ma il premier Meloni continua a sostenere l’importante nel fermare il superbonus.
Superbonus, Meloni difende decreto. Oggi incontro governo-imprese
Il premier Giorgia Meloni interviene via social per difendere il decreto sul superbonus 110% una misura che, dice, “a ogni italiano è costata 2mila euro”. “Quando spende lo Stato, nulla è gratis”, evidenzia il presidente del Consiglio nel suo appuntamento video ‘gli appunti di Giorgia’, aggiungendo che “il costo totale” dei crediti del superbonus “attualmente è di 105 miliardi di euro”. “Ci sono state moltissime truffe, circa 9 miliardi di euro di truffe”, aggiunge ancora.
“Abbiamo cercato di sanare una situazione che è diventata purtroppo fuori controllo, con esiti che possono essere imprevedibili e molto pesanti”, una misura che “l’ho detto, lo ripeto, nasceva con intenti condivisibili, ma che è stata scritta così male, è fatta così male, che ha generato una serie enorme di problemi che noi oggi abbiamo ereditato e siamo tenuti a cercare di risolve”.
“Oggi abbiamo migliaia di aziende – avverte – che rischiano il tracollo e siccome l’abbiamo ereditato noi questo problema, adesso dobbiamo cercare una soluzione, per evitare che migliaia di aziende rischiano il tracollo” e “difendere il bilancio pubblico”.
Superbonus: cosa cambia con il nuovo decreto
Con l’entrata in vigore del decreto, non sarà più possibile accedere allo sconto in fattura né alla cessione del credito di imposta, mentre resta la possibilità di detrarre gli importi. In particolare, il decreto abroga le norme che prevedevano la possibilità di cedere i crediti relativi a:
- interventi di riqualificazione energetica e di ristrutturazione di primo livello per le parti comuni degli edifici condominiali, con un importo pari o superiore ai 200 mila euro;
- interventi di riduzione del rischio sismico sulle parti comuni dei condomini o nei comuni a rischio sismico 1, 2 e 3, che riguardano la demolizione e la ricostruzione integrale;
- viene infine vietato, alle pubbliche amministrazioni, di essere cessionarie di crediti d’imposta relativi agli incentivi fiscali maturati con queste tipologie di intervento.
Superbonus e bonus edilizi: chi riguarda e chi è escluso
Il decreto va a bloccare la possibilità di sconto in fattura e cessione del credito per tutti i nuovi interventi edilizi. Sono invece salvi tutti gli interventi per cui sia già stata presentata la Cila, ovvero la Comunicazione di inizio lavori. Mentre per i condomini, oltre alla Cila, serve anche la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori.