L’imminente scadenza (il 28 febbraio prossimo) dei termini di proroga per il personale tecnico e amministrativo impiegato nella sanità durante l’emergenza Covid desta per gli interessati notevole preoccupazione. A farsene portavoce, a Ragusa, il consigliere comunale del gruppo misto Mario Chiavola che rivolge un inviato al sindaco Peppe Cassì “perché avvii un’azione congiunta di sollecitazione per evitare che i reparti degli ospedali cittadini, e non solo, restino sguarniti”. D’Asta riepiloga i termini della vicenda “dopo che, alla fine dello scorso anno, era stata approvata, all’Assemblea regionale siciliana, con un emendamento governativo alle variazioni di bilancio, la norma che consente di prorogare per 60 giorni il contratto di lavoro del personale tecnico e amministrativo impiegato nella Sanità durante l’emergenza Covid, ci ritroviamo, a distanza di quasi due mesi, nella stessa situazione di qualche settimana fa.
I settori sanitari in cui questi professionisti sono impiegati non possono privarsi di operatori che hanno dato e stanno continuando a dare il massimo. Si troverebbero a fare i conti con disagi non da poco”. Da tale considerazione prende le mosse l’iniziativa del consigliere comunale ragusano che in una lettera al sindaco chiede che “per gli ambiti di propria pertinenza, possa adoperarsi sollecitando anche la deputazione territoriale a rivolgersi a chi di competenza per trovare una soluzione”. Del resto, ricorda Mario D’Asta, riportando la questione negli ambiti regionali, “tutte le parti coinvolte avevano assunto l’impegno a sedere a un tavolo tecnico da istituire presso l’assessorato alla Salute per cercare di individuare possibili percorsi per l’impiego di queste risorse umane. Nella data del 28 febbraio, questi operatori sanitari cesseranno la propria attività.
Siamo d’accordo sul fatto che occorra individuare una soluzione strutturale e che questa eccessiva precarizzazione non ci conduca ad alcunché di buono ma, allo stesso tempo, non possiamo sguarnire ulteriormente i reparti di una Sanità che ha bisogno di potere contare su buone pratiche e su personale all’altezza della situazione. Sono certo che il sindaco accoglierà questo mio accorato invito e si metterà in azione per trovare quelle risposte che, al momento, ancora mancano. Tutti assieme sensibilizzeremo i soggetti istituzionali deputati a rappresentare le istanze del territorio nei luoghi competenti. Allo stesso tempo, occorre prendere atto del ruolo positivo che stanno portando avanti i sindacati e affiancare a quest’ultimo l’azione di un manager dell’Asp 7 che ha bisogno del sostegno pieno delle istituzioni per portare a casa il risultato”.
D’Asta, oltre alla proroga dei contratti in scadenza il 28 febbraio, sollecita, condividendo l’impostazione alla vertenza data dalle organizzazioni sindacali di categoria, l’avvio delle procedure di integrazione del personale tecnico all’interno dell’iter di stabilizzazione già previsto per il personale sanitario e socio-sanitario senza dimenticare l’impiego di quel personale che era stato assunto in occasione dell’emergenza Covid così come previsto dal contenuto della direttiva assessoriale del 29 dicembre scorso. E’ opportuno ricordare, aggiungiamo noi, che nella prima settimana di febbraio il personale Covid di Ragusa aveva avanzato una richiesta di audizione presso la Commissione Salute Servizi Sociali e Sanitari dell’Ars. Detta richiesta, oltre che al Presidente e ai componenti della Commissione competente, era stata inviata anche alla deputazione iblea, alla direzione strategica dell’Asp e ai dirigenti dei settori competenti dell’azienda sanitaria stessa. (da.di.)