Ci saranno “altri casi umani di aviaria” ma “il rischio per la popolazione rimane basso”. Così l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) in un aggiornamento sui contagi umani di influenza aviaria (H5N1) che si stanno registrando in alcuni paesi, ultimo la Cambogia con due casi. Sulla possibilità di una nuova valutazione del rischio, l’Oms precisa che “sarà riesaminata non appena saranno disponibili ulteriori informazioni epidemiologiche o virologiche”. Al momento per l’Oms non c’è il rischio di una pandemia anche se “il virus continua a essere rilevato nelle popolazioni di pollame, si possono prevedere ulteriori casi umani”.
Dal 2003 al 25 febbraio 2023, ricorda l’Oms si sono registrati “un totale di 873 casi umani di infezione da influenza A (H5N1) e 458 decessi sono stati segnalati a livello globale da 21 paesi”. “Sebbene sia in attesa di un’ulteriore caratterizzazione del virus rispetto agli ultimi casi umani, le prove epidemiologiche e virologiche disponibili suggeriscono che gli attuali virus A(H5) – precisa l’Oms – non hanno acquisito la capacità di una trasmissione tra gli esseri umani, quindi la probabilità di una diffusione ‘sostenuta’ da uomo a uomo è bassa”. Ecco che “sulla base delle informazioni finora disponibili”, l’Oms valuta “basso il rischio per la popolazione generale rappresentato da questo virus”.
L’Oms, attraverso il suo Global Influenza Surveillance and Response System (Gisrs), “monitora l’evoluzione del virus, conduce la valutazione del rischio e raccomanda lo sviluppo di nuovi vaccini candidati per la preparazione alla pandemia”. (Fonte Adnkronos)