Ci sarebbe un gesto dettato dalla depressione dietro il femminicidio di Rosalba Dell’Albani, la donna di 52 anni uccisa questa notte dal cognato Mariano Barresi, 65 anni, con una coltellata mentre accudiva l’anziana madre nella casa di famiglia in via Costa a Giarratana, nel Ragusano. L’uomo, portato nella caserma dei carabinieri già di prima mattina, ha confessato il delitto davanti al sostituto procuratore di turno Ferdinando Vadalà.
Omicidio a Giarratana: il giallo del movente
E’ ancora un giallo il movente dell’omicidio di Rosalba dell’Albani, 52 anni, accoltellata a letto dal cognato, marito di una delle sue due sorelle. Anche perché non c’erano contrasti familiari, né recenti né pregressi, come emerso dalle indagini e dai racconti dei parenti. L’ipotesi che prende corpo è che il delitto possa essere messo in relazione alla sfera personale e caratteriale dell’uomo, che al magistrato, durante l’interrogatorio in cui ha confessato il delitto, assistito da un legale d’ufficio, l’avvocato Sergio Crisanti, avrebbe detto di sentirsi depresso negli ultimi tempi dopo essere andato in pensione quasi due anni fa.
Rosalba dell’Albani, il ricordo di un’amica: Era una persona perbene
“Era una persona perbene, tranquilla. Una cattolica devota, pregava sempre per la madre che era costretta a letto per una malattia, aveva dedicato la sua vita a lei. Ed è stata uccisa accanto a lei. A volte pensava di trascurare la famiglia per lei». Così un’amica di parla di Rosalba dell’Albani.
Rosalba dell’Albani: uccisa a coltellate davanti la madre
La 52enne è stata assassinata accanto alla madre, in un lettino vicino al suo dove dormiva per assisterla di notte. Il delitto è avvenuto in una palazzina a due piani abitata da due sorelle della 52enne e dalla madre, che viveva al piano terra. Il cognato stava al secondo piano. Le tre case erano tenute con le porte interne aperte. Secondo una prima ricostruzione, Barresi, carattere chiuso, da poco in pensione, sarebbe uscito dalla sua abitazione, al secondo piano, armato di coltello. Sarebbe sceso a piano terra e avrebbe ucciso la cognata. Ad avvisare i carabinieri del delitto sarebbe stata una familiare. Il movente pare sia da collegare alla sfera personale e caratteriale del 66enne. La vittima lascia il marito, un brigadiere dei carabinieri in servizio a Ragusa, e tre figli: uno è carabiniere in Calabria, un altro militare a Trapani e un terzo studia ancora all’Alberghiero. La sua famiglia abita in una villetta di Giarratana.