Consueto appuntamento di fine settimana con le segnalazioni di comitati e associazioni civiche di Ragusa che, ed è questa una coincidenza ormai non casuale, riguardano le criticità di arterie cittadine e che ancora una volta non fanno distinzione tra strade della città superiore e del quartiere barocco. L’associazione politico-culturale Ragusa in Movimento torna, per la seconda volta a distanza di circa un mese, sul quella che definisce “la strada della vergogna”, ovvero quella situata alle spalle dello stadio Aldo Campo di contrada Selvaggio, in prossimità della via Cesare Terranova. Spiega il presidente dell’associazione Mario Chiavola “speravamo, sinceramente, che dopo la segnalazione di un mese fa l’Amministrazione comunale intervenisse per individuare la migliore soluzione e, soprattutto, per garantire quel decoro che si rende necessario anche lungo le strade periferiche meno transitate.
E, invece, ieri, grande è stata la nostra sorpresa nel notare che non solo nulla è stato fatto ma che, addirittura, la situazione è peggiorata. Altri cumuli di rifiuti abbandonati dai soliti incivili si sono aggiunti a quelli già esistenti. Una situazione a dir poco spiacevole che non ha nulla a che vedere con la cultura del decoro a cui la nostra città, tra alti e bassi, è stata comunque abituata. Qui non sembra neppure di essere a Ragusa. Quando si parla di periferie degradate, questo è l’emblema più evidente. Ma che cosa aspetta l’Amministrazione comunale di Ragusa a intervenire? Non se ne può più. E’ necessario un provvedimento adeguato per eliminare tutto questo schifo dalla strada. Semplicemente inaccettabile”. E ora scendiamo verso Ragusa Ibla, dove il Comibleo ha scritto al prefetto e al sindaco di Ragusa in merito alla sicurezza stradale della circonvallazione Ottaviano, strada principale di accesso al quartiere barocco.
Il Comitato Spontaneo di Volontariato Ibleo chiede nello specifico “di ripristinare la sicurezza stradale mediante l’eliminazione degli illegali stalli di parcheggio sulla carreggiata che, assieme alle rientranze e sporgenze create dalla rimozione dei marciapiedi hanno reso difforme la larghezza della carreggiata in violazione del Codice della strada e del decreto 6792/2001, norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade che tutti gli enti proprietari di strade di uso pubblico hanno l’obbligo di rispettare”. In pratica Comibleo riprende una vexata quaestio con il Comune cittadino e specifica “anche gli interventi su strade esistenti a norma del Codice della strada, vanno eseguiti adeguando alle presenti norme, allo scopo di evitare l’introduzione di ulteriori situazioni di pericolosità.
La circonvallazione, tra l’altro, non consente il doppio senso di circolazione e ostacola la normale visibilità della sinuosa e difforme arteria, venendo meno allo scopo della sua realizzazione, tesa ad eliminare l’attraversamento di Ibla, rendere più sicura la viabilità e l’accesso. Inoltre, non si garantisce la sicurezza e la regolare rapidità di intervento dei servizi medici di emergenza, vigili del fuoco e protezione civile con tutte le prevedibili conseguenze del caso, come già ripetutamente accaduto all’incrociarsi dei mezzi di trasporto pubblico, circostanza che comporta il blocco totale della circolazione”. Ecco perché il Comibleo, nella stessa nota, chiede di migliorare la sicurezza della circonvallazione mediante: la realizzazione di apposita segnaletica orizzontale di delimitazione della carreggiata, comunemente chiamata banchina, atta a rendere uniforme la larghezza della carreggiata lungo tutta la circonvallazione Ottaviano, nel rispetto del sopracitato decreto ministeriale, specie nei tratti a monte dove è stato rimosso il marciapiede che fungeva da banchina; l’installazione di catarifrangenti lungo il muro di contenimento a monte privato di banchina e di specchio parabolico nella curva di fronte la chiesa di S. Maria dei Miracoli;
il potenziamento della pubblica illuminazione del trivio Circonvallazione – Di Quattro – Margherita presso il Ss. Trovato che risulta inadeguata; il divieto di transito ai pullman turistici, ai mezzi pesanti e ai furgonati di altezza superiore ai 3 metri che creano danni ai prospetti delle costruzioni; attestare i pullman turistici nel parcheggio Mafarda che offre ampie garanzie di sicurezza per la discesa e salita e una minima parvenza di accoglienza ai turisti in quanto: a pochi metri dal parcheggio Mafarda si trovano i servizi igienici pubblici; nella sovrastante piazza Repubblica l’info point comunale; nel raggio di duecento metri insistono ben sei siti Unesco; contribuisce a rivitalizzare la storica cava Velardo o Caffo; si può regolamentare la sosta lungo la circonvallazione solo nei due tratti esterni trasversali della carreggiata e sull’unico rettilineo di circa 100 metri compreso tra la chiesa di S. Maria dei Miracoli e il convento del Gesù, lungo il lato a monte dove la carreggiata è stata ampliata; occorre sistemare le caditoie di intercettazione dell’acqua piovana e il manto stradale logorato che provoca ristagni e grosse pozzanghere d’acqua piovana e adeguamento al Dpr 503/96 dei rustici e sconnessi marciapiedi”. (da.di.)