Via libera della commissione finanze della Camera per la possibilità per il villette, che abbiano concluso almeno il 30% dei lavori entro il 30 settembre 2022, di concludere le spese per beneficiare del 110% fino al 30 settembre. L’emendamento è stato approvato nella riformulazione proposta a voce dal sottosegretario all’Economia, Federico Freni, che modifica il termine finale dal 30 giugno al 30 settembre. “Abbiamo sensibilizzato le istituzioni e le banche. Le banche e le Poste hanno annunciato che ricominceranno, in un quadro di maggiori certezze che abbiamo dato sotto il profilo giuridico, ad acquistare questi crediti. E’ in corso l’elaborazione di un sistema, una specie di piattaforma, che dovrebbe in qualche modo permettere di smaltire tutto l’arretrato”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, parlando dei crediti del Superbonus ancora incagliati. Questa situazione, ha quindi precisato, “non si è venuta certo a creare per i provvedimenti di questo governo ma è ereditata dalla grande confusione e dal Far West che si era venuto a creare nel 2020-22. Quelli che sono in difficoltà sono coloro che hanno iniziato i lavori nel 2022 in epoca antecedente il governo Meloni”. Nella piattaforma, secondo quanto emerso, sarebbero coinvolte alcune delle più importanti partecipate pubbliche, disponibili alla compravendita dei crediti che le banche non riescono ad assobire.
“Oggi è l’ultimo giorno per gli emendamenti” al decreto superbonus “e speriamo di dare risposte risolutive. Io sono assolutamente favorevole al sistema delle detrazioni: 5, 10 anche 20 anni. Il principio è che non si debba passare necessariamente dal sistema della cessione che è fallito e che ha mandato in tilt il sistema delle banche e di chi devono acquistare”, ha detto Giorgetti. Si va verso l’allungamento della possibilità di detrarre? “Ho visto polemiche, ma come governo penso sia una cosa giusta per i cittadini e che non comporti problemi per la finanza pubblica. Quindi perché no? Anzi assolutamente sì”. La soluzione strutturale per i crediti edilizi incagliati “esiste: un veicolo finanziario che acquisti i crediti fiscali, certificati come certi, liquidi ed esigibili da un primo cessionario, ed esegua un ponte per cedere nuovamente tali crediti a terzi secondo il loro calendario di scadenze fiscali, affinché ne abbiano un vantaggio diretto ed immediato”.
Lo spiega Francesco Venturini, ceo di Enel X, parlando del lavoro del governo sul Superbonus. La società potrebbe infatti giocare un doppio ruolo a monte e a valle della catena: di cessionario con contatto diretto con il tessuto imprenditoriale che ha in mano i crediti e di utilizzatore finale del credito veicolato dal settore finanziario. “Siamo quasi pronti, è questione di poco e potremo dare un decisivo impulso allo sblocco dei decreti incagliati”, afferma.