La fotografia come evocazione e invito all’osservazione, ad un lettura della realtà che vada oltre la superficie delle cose e si sforzi piuttosto di comprenderne l’essenza: “Miraggi Solidi” è la chiave del lavoro dell’artista Angelo Barone, condensata in nove opere nella mostra curata da Angela Sanna che la galleria Lo Magno artecontemporanea di Modica ospiterà dal 7 aprile al 7 maggio 2023. Di origine modicana e da molti anni docente presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, Angelo Barone è noto prevalentemente come scultore – le prime esposizioni, giovanissimo, con Achille Bonito Oliva e Lea Vergine, quindi il riconoscimento internazionale con personali in Svizzera, Germania e Stati Uniti e la presenza in prestigiose collezioni private, pubbliche e bancarie -, ma con questa mostra sceglie di rendere omaggio al suo primo grande amore, la fotografia, e di esprimere la sua naturale propensione a fonderla alla scultura stessa, così come alla pittura e all’architettura.
L’attenzione verso i luoghi, carattere distintivo della sua ricerca scultorea, permea infatti anche la produzione fotografica dell’artista, intesa a evidenziare la portata simbolica, in termini di memoria, delle architetture. Nella concezione dell’artista, lo spazio architettonico è infatti memoria consolidata, secolarizzata, in quanto spazio condiviso, vissuto nella socialità. Le fotografie scelte per la mostra sono le più rappresentative di questo lavoro. È il caso della serie “Luoghi endogeni”, in cui lo sguardo dell’artista è rivolto al concetto dell’autocostruzione, ovvero a quei luoghi (le favelas di San Paolo in Brasile per fare un esempio) che, autogenerandosi secondo regole proprie, propongono un’altra filosofia dell’abitare. Nel passaggio dalla tridimensionalità alla bidimensionalità però la traccia fotografica rimane come pura evocazione del luogo, elaborata dal tocco dell’artista attraverso la tecnica della vellutazione, che, occultando la visione diretta, invita ad andare a scavare sotto la superficie dell’immagine per assorbirne la realtà. La stessa tecnica, che è al tempo stesso racconto e celamento, la ritroviamo nelle opere dedicate alle casamatte, concetto caro all’artista che in queste architetture basilari e monolitiche, con la loro aderenza totale al principio di funzionalità, riconosce invece il senso di regole massime, rappresentazione concreta di una conoscenza e di una sapienza profonde.
Ancora l’evocazione, o meglio la sottrazione, nella serie dedicata al mosso fotografico, rinnova l’invito a porre attenzione sulle forme, a percepirle oltre la superficie immediata: la perdita di definizione assume così una valenza positiva, costringendo lo sguardo a non fermarsi all’apparenza delle cose ma ancora una volta, nello sforzo di ricostruzione dell’immagine, a ritrovarne l’essenza. «È quasi una metafora della nostra facoltà di osservazione, sempre più inibita e corrotta dal flusso ininterrotto di stimoli visivi» conferma e chiarisce Angela Sanna nel suo testo critico: «Le potenzialità della fotografia, segnatamente questi passaggi dalla focalizzazione alla sfocatura, gli consentono di indagare questo aspetto della percezione per poi rendere l’immagine pura superficie attraverso la vellutazione, come procedimento tecnico e poetico che contraddistingue e impreziosisce il lavoro di Angelo Barone».
Nella collezione in mostra anche tre sculture, in forma di colonne interrotte, in una linea di perfetta continuità ideale con questa riflessione sulle forme e lo spazio. L’opening di “Miraggi solidi” è in programma il 7 aprile alle 19, quando saranno presentate anche 2 edizioni fotografiche di 15 esemplari ciascuna, prodotte per l’occasione. La mostra, ad ingresso libero, resterà poi visitabile fino a domenica 7 maggio 2023, dal martedì al sabato, dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 17 alle ore 20. Gli spazi espositivi di Lo Magno artecontemporanea sono in Via Risorgimento 91/93 a Modica.