E’ inconcepibile e inaccettabile l’improvviso dietrofront della direzione del Centro commerciale Ibleo di Ragusa che, a pochi giorni di distanza dalla festività del 25 aprile, ha deciso unilateralmente e contravvenendo a quanto già previsto in calendario, di disporre l’apertura di tutti i negozi. La direzione del CCI ha inviato una comunicazione a tutti gli esercenti con la quale dichiara che, dopo un’attenta analisi ha ritenuto opportuno disporre l’apertura di tutti i negozi dalle ore 10.00 alle 21.00. Nella programmazione relativa all’anno 2023, il calendario prevedeva invece che il 25 aprile tutto sarebbe rimasto chiuso, così come avviene ormai da diversi anni. e’ superfluo evidenziare come questa decisione abbia fatto arrabbiare moltissimo i lavoratori che, giustamente, sapendo da tempo che quel giorno sarebbero stati liberi, si erano già organizzati per trascorrere con le famiglie o con gli amici questo giorno di vacanza. la Filcams CGIL, raccoglie le proteste dei lavoratori e anche in questa occasione, come avvenuto già per Le Masserie a Ragusa e recentemente per la Fortezza a Modica, si fa portavoce dei diritti dei lavoratori.
Com’è possibile che quando si chiede di disporre la chiusura per un giorno, la direzione dei centri commerciali ci dice che è necessario parlarne un anno prima, mentre per disporne l’apertura, bastino pochi giorni, scombussolando i piani dei lavoratori – si chiede il Segretario generale della Filcams CGIL Antonio Modica – che evidenzia inoltre come una sentenza della Corte Costituzionale preveda che il lavoratore ha sempre il diritto di scegliere di non lavorare nei giorni festivi, senza incorrere in un provvedimento disciplinare o in una sanzione”. La Filcams CGIL anche in questa occasione rilancia la campagna nazionale “La Festa non si vende” e auspica che la direzione del centro commerciale mantenga le chiusure calendarizzate a inizio anno, prima fra tutte quella del 1° Maggio. Per questo si chiede un immediato incontro con la direzione del Centro Commerciale Ibleo, come avvenuto con la direzione dei centri commerciali Le Masserie e La Fortezza, perché non è possibile che vengano calpestati in questo modo i diritti dei lavoratori.