Il Dipartimento Regionale della Protezione Civile della Regione Siciliana dopo la forte scossa di terremoto di magnitudo 5.5 a Malta registrata 19 minuti dopo la mezzanotte ha attivato la sala operativa regionale e avvertito i dirigenti di Protezione Civile delle province di Catania, Ragusa, Siracusa e Caltanissetta per verificare le procedure di emergenza per una eventuale allerta tsunami nelle coste siciliane.Ecco cosa si legge nella nota pubblicata dal Dipartimento Regionale della Protezione Civile della Regione Siciliana: Terremoto di magnitudo 5.5, 19 minuti dopo la mezzanotte di oggi, epicentro a sud di Malta, ad una profondità di 10 km. Il terremoto è stato localizzato dalla Sala Sismica dell’INGV-Roma ed è stato avvertito dalla popolazione anche in alcuni comuni siciliani delle province di Ragusa, Siracusa e Catania. Attivata la sala operativa regionale.
Su disposizione del Dirigente Generale Cocina, tramite sala operativa e dirigenti di pc delle province di Catania, Ragusa, Siracusa e Caltanissetta, i sindaci dei comuni interessati sono stati invitati a preallertare le strutture di protezione civile e verificare eventuali danni, verificare procedure di emergenza e di avviso ai cittadini nelle aree costiere esposte, anche se appare improbabile un evento maremoto. Preallertate anche le organizzazioni di volontariato”. Nelle ultime 24 ore l’Ingv ha registrato quattro scosse di terremoto a Malta avvertite in buona parte della Sicilia sud orientale ed in particolare in provincia di Ragusa. La prima alle ore 20,13 di magnitudo 4.3, la seconda alle 0,19, di magnitudo 5,5, la terza scossa alle 3,55 della notte, di magnitudo 3,2, e la quarta scossa alle 6,42, di magnitudo 3,9. Le quattro scosse registrate a Malta sono seguite all’altra forte scossa di terremoto di magnitudo 4.2 registrata ieri nella costa Catanese e avvertita in tutte le provincie della Sicilia orientale tra cui Ragusa.
Le scosse preoccupano perché legate ad un nuovo risveglio della faglia ibleo-maltese, una delle faglie più monitorate perchè riconducibile a forti terremoti tra cui quello del 1693 nel Val di Noto, del 1908 a Messina e del 13 dicembre 1990.