Come si dice in questi casi, è stato un ‘bagno di folla’. In tanti, in tantissimi ieri sera, in piazza Fonte Diana, nel cuore di Comiso, attorno al suo sindaco. Maria Rita Schembari, ha scelto un modo ‘singolare’ per inaugurare il suo comitato elettorale. Nessun tavolo, nessuna scrivania, nessuna parete, nessuna separazione a dividere lei e la gente che le vuole bene. Ma uno sgabello in piazza, così all’aperto, per raccontare, raccontarsi e sorridere e godersi la serata con la città e con i Comisani. Così, semplicemente. 45 minuti nel cuore di Comiso, prima di tagliare il nastro e brindare al comitato elettorale che sarà il centro motore e, soprattutto, il luogo di ascolto delle persone da qui al 29 maggio. Una serata bella, mite e riscaldata da un affetto tangibile, segno di stima per quanto fatto.
“Sono stati cinque anni belli, vissuti tutti d’un fiato, come nei mesi difficili nei momenti della pandemia; sempre condivisi con una squadra eccezionale -ha chiamato i suoi assessori, anche loro fra la gente, con il nome di battesimo, indicandoli uno per uno- Cinque anni fatti di risultati e traguardi raggiunti; e tracciati da percorsi che completeremo presto. Siamo stati noi, fra la gente della nostra Città, ragionando assieme a loro, facendo e non parlando; scegliendo soluzioni e cogliendo le opportunità. Con serenità”. Quella serenità che si respirava ieri sera, tra sorrisi, battute e momenti anche di forte impatto emotivo come quando il sindaco ha ricordati quei Comisani che non sono riusciti a sconfiggere il covid e due persone che, ha detto Maria Rita Schembari, “sono sempre tra noi, nei nostri cuori e che magari, ci staranno guardando da una posizione privilegiata, un po’ più in alto: Maria Russo e Matteo Saraceno”.
E poi, le tante cose fatte, in un elenco mai tedioso di quanto realizzato: dagli edifici scolastici messi a norma con interventi per la sicurezza e il risparmio energetico propedeutici alla ricezione di ogni tipo di finanziamento, ai lavori di sistemazione delle strade urbane e delle frazioni finalmente, adesso meglio praticabili con traffico snellito, alla fognatura in aree di Pedalino che nessuno aveva mai considerate, alla soluzione dell’atavica emergenza idrica nella stessa frazione, sino al cimitero comunale, tornato ad essere pubblico dopo che la precedente amministrazione voleva privatizzarlo. E un altro cimitero che finalmente sarà a Pedalino. “Abbiamo fatto praticamente tutto quello che abbiamo programmato 5 anni fa, nonostante la pandemia abbia molto rallentati progetti e realizzazioni. A dimostrazione che, un lustro fa, non avevamo scritto un libro dei sogni”. E poi, la Comiso che sarà nel 2028. Maria Rita Schembari ha parlato del centro storico, ha rilanciato per una sua reale rivitalizzazione; ha ribadito di volere puntare sul turismo ma quello reale e concreto nei numeri, citando ad esempio il ‘nuovo’ Museo Civico di Storia Naturale.
“A Comiso si respira cultura”, ha detto il senatore Salvo Sallemi, salutando Maria Rita Schembari, dopo che il deputato regionale, Giorgio Assenza, aveva commentato le tantissime persone protagoniste in pizza dell’abbraccio ideale e reale al sindaco, con una battuta che da se, diceva tutto: “Sembriamo al comizio di ringraziamento dopo l’elezione, altro che il primo momento pubblico della campagna elettorale!”. Come suo stile, Maria Rita Schembari, in questa serata così bella, ha messo da parte polemiche e risposte dirette e indirette al competitor, godendosi la festa, la Città, l’affetto dei Comisani e di Comiso. (commerciale)