Una delegazione del Comune di Scicli, composta dal sindaco di Scicli, Mario Marino, dagli Ass.ri Giannone e Portelli ed al Capo del Settore V, Ing. Andrea Pisani, si trova in Tunisia per una missione nell’ambito del progetto TRESOR, di cui il Comune è partner. Stamattina si è tenuto un incontro con i rappresentanti tunisini presso la sede delll’INRAT Centro Nazionale di Ricerca Agronomica dello Stato Tunisino, dove è stato presentato il progetto in corso di realizzazione, ma quasi al termine, dell’impianto pilota di fitodepurazione in C/da Piano Conte nell’area di depurazione comunale, progettato in collaborazione con i ricercatori del Dipartimento Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania.
Nel sito di Piano Conte si sta realizzando uno dei primi impianti naturali per il trattamento terziario delle acque reflue che permetterà il loro utilizzo per l’irrigazione dei campi e l’uso dei fanghi residui come fertilizzante, in ambito agricolo, così da ottenere anche un notevole risparmio delle risorse idriche. La delegazione si recherà nella giornata di domani presso il sito di GDA Sidi Amor, un’area in cui si recuperano le acque reflue trattate per l’utilizzo in agricoltura, e nella stazione di trattamento degli effluenti del fiume STIAL (Délice Danone).
“Questo progetto di cooperazione – afferma il sindaco di Scicli – è senza dubbio una grande opportunità di crescita economica e territoriale per Scicli, in un’ottica di rafforzamento dell’immagine nazionale ed internazionale della nostra Città. Il progetto TRESOR (Traitement des eaux usées et des boues résiduaires par filtres plantés et usage agricole durable) è finanziato nell’ambito del Programma europeo ENI di cooperazione transfrontaliera Italia-Tunisia 2014-2020 e coinvolge partner istituzionali e scientifici, sia italiani, con l`Università di Catania, l`Assessorato Regionale dell’Agricoltura e della Pesca ed il Comune di Scicli, che tunisini, con l`Institut National de Recherche en Génie Rural, Eaux et Forêts, Groupement de Développement Agricole Sidi Amor e National Institute of Agricultural Research of Tunisia”.