Inaugurato lo scorso mese di aprile a Modica, il nuovo progetto espositivo firmato SACCA sarà prorogato e visitabile fino al 3 giugno. “Un’eterna estasi celeste” è il titolo pensato dal curatore Giovanni Scucces per riunire in un’unica mostra le oltre 50 opere di tre artisti contemporanei che si sono misurati con la rappresentazione della volta celeste, elemento primordiale che da sempre ha affascinato l’uomo e continua a rapirlo. Luogo metafisico che funge da intercessione con il divino, ma anche simbolo supremo della bellezza e vastità dell’Universo, cielo e stelle hanno un qualcosa di “magico”, sono elementi universali e in quanto tali sono patrimonio di tutta l’umanità.
Siamo di fronte a visioni trasognate in cui l’azzurro limpido del cielo viene talvolta solcato da lampi di colore, puntellato da piccole stelle luminose o attraversato da candide nuvole bianche che si assemblano a formare figure oniriche come nei lavori di Andrea Mario Bert. Porzioni di cosmo scintillanti emergono dall’oscurità con equilibrio e leggerezza andando a formare piccole galassie lontane o costellazioni dal chiaro rimando figurativo come nelle opere di Emilia Faro, in cui spirituale e terreno si fondono e il tempo lascia spazio all’eternità. E ancora, piccoli “big bang” primordiali fuoriescono dal nero profondo per mezzo della sovrapposizione di smalti, oli metallizzati, grafite e pennellate d’acqua come nei lavori di Loredana Grasso, variopinti microcosmi che diventano lode al supremo equilibrio dell’Universo.
Oltre a scoprire qualcosa sulle opere, è doveroso conoscere meglio gli artisti in mostra:
Andrea Mario Bert (Forlì, 1984) ottiene i suoi primi importanti riconoscimenti già durante il suo percorso di studi all’Accademia di Belle Arti di Bologna, fra cui il 2° posto al Premio Nazionale delle Arti 2012 presso l’Accademia Albertina di Torino e nel 2014 il 1° posto al Premio Internazionale di Pittura Marina di Ravenna presso il Museo MAR di Ravenna. Con la Galleria Forni di Bologna partecipa ad alcune importanti fiere internazionali quali Artefiera Bologna, GrandART Milano, ARTVerona, StART Strasburgo e AAF Art Fair Amburgo. Nel 2021 viene invitato con una mostra personale dall’Istituto di Cultura Italiana di Cracovia. Nello stesso anno realizza diverse mostre personali, fra cui all’Istituto di Cultura Italiana di Bratislava e al Palazzo Strozzi di Firenze per “Legami”, mostra dei finalisti del Premio ENEGAN ART. Nel 2022 viene selezionato tra i 5 finalisti al Premio internazionale ARTELAGUNA PRIZE nella sezione Urban Art con l’opera “Esiste una disciplina che apre gli spazi”, progetto di riqualificazione urbana in collaborazione con Olvidados Foundation presentato lo scorso mese di marzo all’Arsenale di Venezia. Vive e lavora a Forlì.
Emilia Faro (Catania, 1976) vive e lavora a Torino. Dopo una laurea in farmacia studia storia dell’arte al Louvre di Parigi dove inizia a frequentare scuole d’arte e studi d’artista. Partecipa a diversi workshop e residenze in giro per il mondo, un percorso formativo che l’ha portata a liberare il suo segno espressivo attraverso l’utilizzo di tecniche e medium diversi. Nel suo percorso artistico confluiscono tracce del proprio vissuto e riflessioni più generali sulla condizione dell’uomo contemporaneo e sul suo rapporto con l’ambiente, la Natura e l’Eterno Ritorno che la governa. Tra le sue principali mostre personali si ricordano nel 2015 “The Healing” alla Videoinsight Foundation di Torino, nel 2019 “Volcanic Plants” all’Orto Botanico di Palermo e recentemente, nel 2022, “The Inner Castle” alla Galleria Bianchi Zardin di Milano, curata da Domenico De Chirico.
Loredana Grasso (Erice, 1982) vive e lavora a Palermo. Ha frequentato l’Accademia di belle arti di Palermo, ha esposto in diverse mostre personali e collettive sia in Italia che all’estero ed è stata fra gli artisti selezionati al PREMIO FAM, COMBAT PRIZE e Premio Celeste Nel 2018 grazie al supporto iniziale dell’Associazione Amici dei Musei Siciliani dà vita al progetto ART STUDIO VISIT: un itinerario esclusivo alla scoperta degli studi d’artista a Palermo. Differenti sono i medium che l’artista utilizza: pittura, scultura, ricamo e acquerello sono per lei il punto di partenza verso la scoperta di altri luoghi, oltre i limiti spaziali, temporali e di pensiero che la spingono ad affrontare tematiche come la memoria, l’assenza, il sacro e il rituale. Negli ultimi anni l’artista continua ad approfondire il tema del sacro sotto forma di apparizioni, facendo venire fuori personaggi in relazione con il cosmo. La mostra potrà essere visitata fino al 3 giugno, dal martedì al sabato, secondo i consueti orari di apertura o su appuntamento anche gli altri giorni.