Sono passati molti mesi dall’alluvione del febbraio scorso e una delle più importanti viabilità dell’agro del territorio di Comiso si presenta ancora sventrata e impraticabile rendendo impossibile l’accesso ai fondi agricoli e spezzando in due il territorio agricolo più vocato e produttivo di Comiso, con centinaia di aziende agricole e floricole fra le più floride e competitive dell’area iblea. “Nonostante le numerose segnalazioni dei proprietari delle aziende che insistono nella zona – ha dichiarato Gigi Bellassai, vice segretario provinciale del PD e candidato al consiglio comunale di Comiso – l’Amministrazione comunale non è intervenuta, ha soltanto piazzato qualche segnale per interdire l’accesso. Quantunque i proclami di intervento urgenti post-alluvione del Presidente della regione venuto a Comiso per incontrare le istituzioni, nulla è accaduto e la strada è ancora distrutta come si evince dalla documentazione fotografica. In generale tutta la viabilità esistete della zona Comuni/Targena si presenta in condizioni disastrose, mettendo a dura prova la buona volontà e l’impegno delle aziende agricole. Sono lontani i tempi della metanizzazione della zona e il miglioramento infrastrutturale voluti dalle amministrazioni di centro-sinistra e il costante sforzo di promozione del territorio con le DECO, le manifestazioni di promozione e il l’utilizzo dei fondi europei per l’agricoltura.
Questo è l’ultimo esempio – ha continuato Bellassai – paradigmatico dell’abbandono amministrativo dei settori produttivi e di sviluppo economico del sistema locale Comiso. Nei quattro assi di sviluppo territoriale casmeneo, si registra infatti il nulla di fatto. Nel settore agricolo nessun intervento infrastrutturale (come spiegato) nessuna promozione, scomparsa la consulta dell’agricoltura e ogni genere di attività di supporto e marketing territoriale. Nelle attività di competenza comunale i produttori agricoli sono stati lasciati soli. Nel comparto artigianale, il disinteresse è apparso plasticamente nello stato di abbandono e disinteresse in cui versa la zona PIP, un tempo fiore all’occhiello della nostra città. A cui si aggiunge la crisi del settore edile che attende il rinnovo del Piano Regolatore e il potenziamento dell’Ufficio Tecnico.
Nel settore commerciale, assistiamo inermi alla desertificazione del centro commerciale naturale rappresentato dalla città storica, la gran parte dei locali commerciali sono vuoti e sfitti, nessun reale incentivo è stato messo in atto, nessuna zione concreta a supporto, come animazione e valorizzazione del settore commerciale ha portato all’abbandono/chiusura di molte attività e allo svuotamento del centro storio fra i più belli della Sicilia, con un collasso del PIL commerciale cittadino. Infine il turismo, che poteva rappresentare una leva formidabile di sviluppo, sembra un’occasione mancata. Il taglio dei voli Rayanair passati sopra la testa dell’Amministrazione di Comiso socio di SAC, che subisce la scelta della con la Regione che non difende l’aeroscalo comisano favorendo quello di Trapani.
Assente ogni attività di marketing territoriale che possa attrarre un flusso di presenze turistiche che possano fare la differenza. Bisogna ringraziare le associazioni e i club service per lo sforzo che mettono in atto ma al contempo bisogna denunciare l’assenza di programmazione e l’impegno di far rete dell’amministrazione comunale, con ritardo incredibili rispetto alle altre città che sono riuscite a capitalizzare meglio, sfruttando l’attrattività turistica dell’area iblea a loro vantaggio con continue iniziative promozionali e servizi turistici comunali. E’ necessario un cambio di passo – ha Concluso Gigi Bellassai – che l’Ente locale avrebbe potuto/dovuto fare e che la prossima amministrazione potrà attivare per garantire reale supporto al sistema locale Comiso che grazie alla laboriosità dei comisani potrebbe ritornare ad essere perno centrale nello sviluppo territoriale, garantendo opportunità di lavoro crescita delle imprese, valorizzazione del captale umano, impedendo la fuga della migliore gioventù con un impoverimento della coesione sciale.”