La Cna territoriale di Ragusa ha seguito con molta attenzione, in queste settimane, l’evolversi della “questione aeroporto di Comiso”, registrando preoccupazione e incredulità tra gli operatori economici del territorio ibleo. “Abbiamo lavorato per farci trovare pronti dai turisti in una delle più belle realtà d’Italia e non solo – sottolinea il segretario territoriale Cna Ragusa, Carmelo Caccamo – e ci ritroviamo nel bel mezzo della stagione senza capire se saranno garantiti o meno i voli nazionali ed esteri. Non entriamo nel merito del cambio della compagnia aerea, la concorrenza fa sempre bene, ma occorre fare una valutazione più complessiva e fornire certezza sull’operatività dello scalo.
Ci preoccupano infatti le ricadute sul tessuto produttivo del nostro territorio oltre a un danno d’immagine dettato appunto dall’incertezza anche nei confronti di coloro che devono scegliere una meta turistica. Diventiamo vulnerabili”. “Il problema – ancora Caccamo – non è solo da affrontare in termini di sostituire una compagnia con un’altra con qualche volo in più o in meno, tra l’altro costosi e non sufficienti per gli sforzi che le imprese hanno fatto in termini di ricettività. I dilemmi e i silenzi sull’aeroporto di Comiso, in questi anni, ci consegnano un percorso tortuoso, incerto e soprattutto insoddisfacente. Uno schema classico a scaricabarile tra Sac e Ryanair, con la Regione che viene in soccorso facendo uscire subito dal cilindro un’altra compagnia e con tutti gli attori protagonisti del territorio a guardare in alto la luna. Di fatto, non si vuole guardare, ovviamente, la frattura profonda con un territorio chiamato in causa solo quando è servito per sostenere ed applaudire”.
“Il bilancio, purtroppo, è amaro – sottolinea dal canto suo il presidente territoriale Cna Ragusa, Giuseppe Santocono – Non c’è stata la volontà in questi anni di aprire un confronto vero sulle reali esigenze delle imprese e dei cittadini di questa provincia, costretti a sostenere costi elevati e viaggiare di fatto sempre da Catania. Sarebbe interessante fare chiarezza su tutta la vicenda aeroporto di Comiso, sul vero ruolo di questo scalo, sull’andamento economico, sulla programmazione. Ci chiediamo con quali players è avvenuto il confronto sul territorio in questi anni oltre a pensare, ad esempio, per carità legittimamente, a come sostituire qualche componente del consiglio di amministrazione della Sac, in una fase in cui tutti si interrogano su quale futuro avrà questo aeroporto e quali opportunità stanno perdendo le nostre imprese. I Paesi del Mediterraneo ricopriranno un ruolo importante nei futuri scenari geoeconomici mondiali.
La Sicilia è al centro del Mediterraneo e la nostra provincia lo è ancora di più. Noi tutti, cittadini, rappresentanze politiche imprenditoriali e sindacali, dobbiamo pensare ed agire per ricoprire un ruolo di primi attori: per questo l’aeroporto va difeso. Ecco, queste sono alcune riflessioni e domande che tanti imprenditori e cittadini si pongono e alle quali occorrerebbe fornire qualche risposta. Occorre un progetto unico, una strategia unica per la nostra provincia che metta insieme strade, autostrade, ferrovie, porti, aeroporti, località turistiche e produttive. Occorre una visione d’insieme del Sistema ragusano”.