Benedetto uomo, questo Sindaco in carica, Peppe Cassì, uscente e ricandidato ! Ha un bel lamentarsi, come ha fatto pochi giorni fa, del fatto che “gli altri candidati a sindaco si attengano a uno schema condiviso tra loro: gli accordi sono evidentemente già fatti, anche a vedere come si spalleggiano”, naturalmente a sue spese. E magari, dal suo punto di vista, potrebbe anche aver ragione. Ma poi sembra che faccia di tutto pervicacemente per tirarsele addosso, lamentele e critiche. Come sta facendo proprio ora convocando l’Osservatorio per la Tassa di Soggiorno ed attirandosi il netto giudizio di “inopportunità” da parte di Giorgio Mirabella, consigliere di Insieme, movimento che fa parte della coalizione a sostegno del candidato Giovanni Cultrera. E questo giudizio Mirabella lo motiva approfonditamente.
Leggiamo le sue parole, peraltro molto equilibrate e prive di acrimonia, “Ho considerato la convocazione dell’Osservatorio per la Tassa di Soggiorno inopportuna dal punto di vista politico, in un momento di campagna elettorale e, in ogni caso, del tutto irregolare dal punto di vista regolamentare. Non solo non sono stati invitati, considerato l’unico argomento all’Ordine del Giorno, tutti i candidati sindaco, come sarebbe stato opportuno politicamente e per bon ton istituzionale nei confronti di tutte le componenti politiche, ma sono stati ammessi alla riunione un candidato e un suo assessore indicato, ancorchè con espresso divieto del Sindaco (ma chi è il Presidente dell’Osservatorio?) a intervenire, candidato e assessore indicato che hanno già nell’organismo due componenti come rappresentanti delle minoranze.
Al riguardo c’è da verificare la regolarità della convocazione in quanto dopo l’uscita dal suo gruppo del rappresentante del Movimento 5 Stelle, senza parlare del fatto che attualmente è alleato in coalizione con il sindaco in carica ricandidato, è venuta a mancare anche la maggioranza in Consiglio comunale, meglio sarebbe dire modificata, per cui si doveva procedere ad una rimodulazione delle componenti di maggioranza e di minoranza. Troppe cose alle quali stare attenti nel pieno di un a campagna elettorale infuocata, un papocchio di dimensioni colossali, per il quale è inutile anche chiedere le dimissioni dei vertici considerato che siamo a 20 giorni dallo scioglimento naturale dell’organismo. Quanto ai contenuti del dibattito sul tema all’Ordine del Giorno nulla pare di importante, solo passerella, con il responsabile della SAC che ha aperto le mani, ha raccontato cose risapute, ha scaricato sulla Regione e sul Presidente della Regione le responsabilità di tutto e ha anche anticipato che all’assemblea organizzata dal Commissario del Libero Consorzio dei Comuni, alla quale dovrebbero partecipare la deputazione regionale e nazionale, le associazioni, e la stampa, i rappresentanti della SAC si asterranno dalla presenza, un segnale negativo di scarsa attenzione per il territorio, ma questa è cosa nota.
In questo quadro surreale resta l’immagine di un sindaco uscente quasi disperato, che convoca senza motivo un organo che non ha nessuna competenza sull’argomento – poteva riunire informalmente tutti i componenti come portatori di interessi, senza bisogno di ricorrere all’ufficialità dell’Osservatorio – per trarre delle conclusioni che hanno dell’irreale, con l’impegno dell’attuale sindaco, che si è sempre poco interessato alle sorti dell’aeroporto, di coinvolgere gli altri sindaci del ragusano perché il problema Comiso non può essere solo fardello del Comune di Ragusa. Molto meglio lascare ad altri, con competenze e attributi politici giusti, in questi casi, l’amministrazione di una città”. (da.di.)