E’ notizia ormai nota, non solo nella piccola città di Ragusa, ma in tutta Italia, che a seguito della partita tenutasi il 14 maggio 2023 tra il Ragusa Calcio e il Real Aversa, conclusasi con una inequivocabile vittoria della squadra di casa, Emanuele Filiberto di Savoia abbia diramato alle testate giornalistiche nazionali un proprio comunicato stampa, addirittura su carta intestata “Sua Altezza Reale”, in cui denunciava il presunto avvelenamento della squadra ospite precedentemente alla partita, fatto ritenuto dallo stesso di Savoia un vero e proprio attacco alla sua persona.
In detto comunicato si anticipava di avere già provveduto alla denuncia della struttura ove alloggiavano i giocatori, nonché a proporre ricorso alla Giustizia sportiva per l’annullamento della partita con conseguente richiesta di ripetizione della stessa. Nei giorni seguenti si è, poi, appreso come gran parte delle circostanze narrate in detto comunicato fossero del tutto false, nonché del rigetto del ricorso proposto dal Real Aversa ai fini di una nuova disputa della partita. La direzione dell’Hotel Mediterraneo Palace di Ragusa, struttura in cui la squadra ha alloggiato e consumato i pasti, ha deciso, quindi, di sporgere, a mezzo dei propri legali di fiducia, avvocati Sebastiano Sallemi e Vittorio Melfi, querela nei confronti di Emanuele Filiberto di Savoia per le gravi affermazioni contenute nel predetto comunicato e di darne evidenza pubblica, a fronte dell’immotivato e ingiustificato attacco subito.
La decisione è maturata anche a seguito dei controlli eseguiti dai Nas all’interno della struttura, svoltisi nei giorni immediatamente successivi al predetto comunicato stampa e protrattisi sino ad oggi, aventi ad oggetto non solo l’analisi degli alimenti somministrati ai giocatori, ma anche l’analisi delle acque della struttura e le invasive analisi biologiche su tutto lo staff. Tutte le verifiche hanno dato esito negativo, a riprova delle menzogne contenute nel comunicato stampa del di Savoia (noto quale testimonial pubblicitario o ospite in trasmissioni televisive) il cui ruolo nella società sportiva Real Aversa era, peraltro, del tutto sconosciuto alla proprietà dell’hotel. Come è però comprensibile la struttura ha risentito in questi giorni tanto del clamore suscitato dalle falsità narrate dal principe, quanto dei continui accessi degli accertatori in un albergo pieno di visitatori, a maggior ragione ove si consideri che gli accertamenti condotti sono stati numerosi e invasivi.
La scriteriata condotta del di Savoia è quindi stata causa di un danno per la struttura, che, al di là degli aspetti penalistici, sarà richiesto in sede civile: è bene infatti che il di Savoia sappia che in questo Paese non è concesso a nessuno – a maggior ragione per motivi quali la mancanza di spirito sportivo – causare volontariamente un danno a chicchessia senza pagarne le conseguenze. Si coglie, inoltre, l’occasione per porgere un ringraziamento a quanti in questi giorni hanno preso posizione sulla vicenda, difendendo la struttura, tra i quali per primi il sindaco di Ragusa, avv. Peppe Cassì e la Federalberghi, nonché la società Asd Ragusa Calcio, che per prima ha provveduto a prendere ferma posizione nei confronti del principe ginevrino/aversano.