Gruppo Peppe Cassì sindaco. Lettera aperta di Peppe Cassì
Questo fine settimana ho rivisto le foto di cinque anni fa, sapete? Avevo la barba e i capelli più scuri, qualche grattacapo in meno, più incoscienza e decisamente meno esperienza. Avevo un entusiasmo e una determinazione ferrei e ancora oggi intatti. Cinque anni fa ho preso un impegno con la mia città: lavorare per Ragusa, non per la carriera del suo sindaco. L’ho fatto con gentilezza verso i cittadini e fermezza all’interno delle Istituzioni. L’ho fatto, anzi lo abbiamo fatto, guardando a quegli interventi strutturali che davvero servivano a Ragusa, una città che aveva perso la sua identità, dilatata verso le periferie. Lo abbiamo fatto anche quando siamo stati travolti dal più grave sconvolgimento mondiale dal ’45 in poi: da un giorno all’altro ci siamo trovati chiusi in casa e per 2 anni abbiamo convissuto con una terribile pandemia.
Nonostante ciò, e nonostante gli inevitabili errori commessi, oggi guardiamoci intorno. Rinasce il Teatro Concordia perduto da decenni (uno scempio per una Ragusa che vorrebbe vivere di turismo culturale) e stiamo vedendo lo Scalo merci, 15.000mq di cemento al centro della città, diventare un giardino, il nuovo snodo della mobilità che accoglierà i turisti, un mercato alimentare coperto come quello di S. Lorenzo, a Firenze. Enormi collettori contrastano i cronici allagamenti di via Archimede; l’ex City è riaperto riqualificando l’area intorno; c’è un nuovo corso di Laurea dopo anni in cui l’università si contraeva; le latomie sono tornate fruibili dopo 80 anni; Donnafugata vive una stagione di restauri senza precedenti; il Lungomare Doria sta cambiando volto e dopo l’estate lo farà anche il Bisani; il Centro Commerciale Culturale ha rianimato un’area del centro; l’abbandonato “stadietto” di via delle Sirene, a Marina, è un Centro Sportivo meraviglioso; sono stati investiti 11 milioni per le scuole e altri 10 sono pronti per il nuovo polo scolastico di Marina; Gatto Corvino e Camemi hanno l’acqua corrente; si va a Ibla gratuitamente in navetta; Piazza Stazione non è più chiusa da lamiere; Palazzo della Cancelleria e Palazzo Zacco stanno diventando musei; i Giardini Iblei sono interessati da restauri; la Scuola dello Sport è pronta a riaprire; 22 alloggi sociali sono stati ricavati da immobili confiscati alla criminalità. Sono solo alcuni esempi.
Lasciamo una città con i conti in ordine e il disavanzo azzerato, con 100 milioni di opere pubbliche già finanziate, e in parte eseguite, oltre a 43 milioni di finanziamenti del PNRR. Una Ragusa dove i disservizi idrici sono stati ridotti del 90%, 2.300 alberi piantati, 25 km di strade asfaltate e 275 con nuova illuminazione. Non posso promettervi che nei prossimi cinque anni lavoreremo di più, posso promettervi che lavoreremo meglio per tirare fuori il meglio di questa città. Abbiamo fatto esperienza, abbiamo nuove idee, sappiamo come mettere in moto la macchina comunale senza perdere un giorno e come dare continuità al lavoro svolto. È stato un onore aver avuto l’opportunità di servire la mia città, accompagnarla nel suo cammino. Se volete, andremo avanti. Sì, andiamo avanti!
Grazie a tutti, grazie di cuore.
Peppe Cassì