IL CAIRO (EGITTO) (ITALPRESS/MNA) – Lunedì 24 luglio il Parlamento libico discuterà la formazione del governo e la legge elettorale. L’esperto italiano Daniele Ruvinetti (Senior Advisor della Fondazione Med-or), che ha rilasciato alcune dichiarazioni esclusive al giornale egiziano Al-Shorouk, ritiene che si rafforzi l’accordo tra il presidente della Camera dei rappresentanti libica, Aguila Saleh, e il presidente del Consiglio supremo dello Stato, Khaled Al-Mishri, dopo l’intesa firmata in Marocco del “6 + 6” tra membri della Camera dei Deputati e del Supremo Consiglio di Stato sulla legge elettorale e sul nuovo governo unificato.
Ruvinetti ha aggiunto che il meccanismo di formazione del nuovo governo prevede che ciascun candidato alla guida del nuovo governo sia presentato da non meno di 12 membri dell’Alto Consiglio di Stato e 15 membri del Parlamento, poi entrambe le camere voteranno i nomi e chi ottiene: il maggior numero di voti diventa presidente del Consiglio e poi ottiene la fiducia del Parlamento per poter scegliere il proprio governo.
L’analista Ruvinetti ha affermato che il lavoro di Al-Mishri e Saleh su un’iniziativa congiunta per una nuova autorità esecutiva solleva la preoccupazione del capo del governo di unità nazionale, Abdul Hamid al-Dabaiba, poiché non gode più della fiducia parlamentare, ma rivendica la possibilità di governare secondo un precedente mandato delle Nazioni Unite.
Ruvinetti ritiene che l’alleanza libica-libica possa avere potenziali ripercussioni di carattere regionale, osservando che Dbeiba appare parzialmente isolato, sia esternamente che internamente.
L’esperto italiano ha detto che le attuali alleanze sono interessanti perché mostrano come i poteri esterni ed interni in questa fase si stiano muovendo verso la ricerca di soluzioni.
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