In un luogo simbolo, quello di Scoglitti, dove è stato ed è consistente il numero degli emigranti, di cittadini che hanno deciso di proseguire la loro esistenza altrove, per scelta ma il più delle volte per necessità, rimanendo però sempre ancorati con la loro terra d’origine, è stata inaugurata la nuova mostra proposta dall’associazione culturale L’Arco. Nella chiesetta di San Francesco di Paola, infatti, con il supporto del Comune di Vittoria, è stata allestita la mostra d’arte presepiale e la mostra fotografica avente per tema “Partire per, Partire da”.
L’allestimento potrà essere visitato sino al 9 settembre, tutti i giorni dalle 20 sino a mezzanotte. Alla cerimonia inaugurale presente l’assessore Salvatore Avola, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, e il parroco, il sacerdote Robert Dynerowicz. A tagliare il nastro è stato Enrico Fichera, emigrato in Canada. “I nostri emigranti – hanno chiarito dall’associazione L’Arco – hanno esplorato i nuovi mondi dove poi si sono stabiliti portando con loro i colori della nostra terra. E, adesso, in qualche modo il ciclo continua perché le future generazioni tornano a respirare l’aria dei loro ascendenti venendo qui in vacanza dalle nostre parti. E’ un legame che diventa indissolubile, che non si rompe mai. Come nel caso di Fichera che ha tagliato il nastro e che, nella sua mano, simbolicamente, ha tenuto i numerosi iblei che ritornano nel periodo delle ferie estive.
Abbiamo voluto rendere un omaggio non solo agli emigranti della nostra zona ma anche a questa chiesetta con un quadro che abbiamo ritrovato all’interno e che abbiamo voluto valorizzare nel contesto della nostra esposizione”. Padre Robert ha fatto un parallelismo tra la condizione dei migranti e quella della sacra famiglia di Nazareth che fu costretta a dare alla luce Gesù a 120 chilometri di distanza, a Betlemme, e poi, quando la furia di Erode esplose, dovette riparare per un anno in Egitto. “Immaginiamo – ha detto – queste partenze improvvise che, purtroppo, ancora oggi caratterizzano la nostra società odierna. Basta vedere quello che accade con i migranti”. L’assessore Avola, dal canto suo, ha chiarito che il “tema è molto interessante” e che “riempie di soddisfazione il fatto che da una mostra possano emergere spunti di dibattito e di confronto in grado di aiutare ancora di più la nostra comunità a crescere, oltre a godere delle vere e proprie opere d’arte ospitate nel contesto dell’esposizione”.