Salute e Sicurezza per le ondate di calore. L’ondata di calore che sta interessando il nostro Paese, soprattutto al sud tra cui Ragusa, aumenta pericolosamente i rischi sulla salute e sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici. Questi effetti si verificano sia per coloro che operano esternamente al luogo di lavoro, ma anche per chi opera all’interno soprattutto in alcuni contesti come l’agricoltura in serra, i cantieri edili, officine e stabilimenti non climatizzati.
La Cgil di Ragusa ha, con il coinvolgimento dei delegati nei luoghi di lavoro, le RSU e le RSA, chiesto incontri urgenti alle aziende per determinare la rimodulazione dei turni e degli orari di lavoro, la messa a disposizione di spazi e ausili che rendano meno gravoso il carico delle persone e quando necessario l’astensione dalle attività. Inoltre gli incontri con le aziende dovrebbero, anche, essere finalizzati a chiedere se sono state, preventivamente, poste in essere tutte quelle misure di prevenzione e protezione per contrastare le ondate di calore ovvero la valutazione del rischio clima. E’ stato diffuso un volantino che permetterà, alle lavoratrici e ai lavoratori di segnalare alla Cgil, casi di violazione sulla sicurezza che possono incidere negativamente sullo svolgimento delle attività lavorative.
Infine si fa affidamento alle ultime circolari che Inps e del Ispettorato Nazionale del Lavoro dove si delineano le procedure di intervento anche a livello di organi ispettivi e una più fluida fruizione della cassa integrazione per i diversi settori per la straordinarietà di questi eventi climatici. L’integrazione ordinaria è riconosciuta in tutti i casi in cui il datore di lavoro, su indicazione del responsabile della sicurezza dell’azienda, dispone la sospensione/riduzione delle lavorazioni in quanto sussistono rischi o pericoli per la sicurezza e la salute dei lavoratori. Proprio ieri si è tenuto l’incontro convocato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sollecitato da Cgil, Cisl, Uil sull’emergenza caldo. Al tavolo hanno partecipato il Ministero della Salute, INPS, INAIL, INL.
Finalmente, per una volta la crisi climatica è stata riconosciuta come fatto assodato, superando i “negazionismi”, e quindi la necessità di prevedere interventi sia emergenziali che strutturali. Ma ai problemi sollevati si è risposto con un nuovo incontro, fissato per lunedì 24 luglio. Rispetto alle questioni che sono state proposte, Il Ministero si è impegnato a dare maggiore certezza alla richiesta di utilizzo di cassa integrazione per le temperature elevate attraverso la messa a disposizione quotidiana dei bollettini meteo per Inps e aziende e a valutare sia un intervento legislativo che consenta di non incidere sui limiti della durata massima della CIGO anche per gli edili, come invece oggi avviene, sia l’utilizzo della CISOA per l’agricoltura.
Inoltre, il Ministero si è impegnato ad affrontare con l’Anci i vincoli dei contratti di servizio che di fatto rendono difficile la riorganizzazione del lavoro. Ma gli interventi devono essere immediatamente efficaci, come deve essere vincolante l’interruzione delle attività quando non ci sono le condizioni, altrimenti non si incide sull’emergenza in atto.