“Se l’imprenditore viene lasciato solo diventerà vittima del racket e dell’usura, e a sua volta anello di una catena di prepotenza che tenderà ad allungarsi. Ma se l’imprenditore sente uno Stato forte avrà certamente meno paura, sarà meno disposto a chinarsi”. E’ quanto afferma il sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, per evidenziare l’importanza della presenza dello Stato a supporto del cittadino. “Per far saltare gli anelli del racket – afferma il sindaco di Ragusa – occorre innanzitutto che lo Stato venga percepito tangibile, solido, vicino.
Vale per la Sicilia, vale anche per Ragusa, città che sembra distante da certe dinamiche ma che non per questo è al sicuro. Dalle campagne, con la mafia agricola, alla città, il rischio è alto e quando si manifesta l’errore più grande è chiudersi a riccio. Per evitare che tutto ciò accada, per evitare un senso di solitudine indebolisca ulteriormente chi è vittima, questa settimana è stata aperta la nuova sede dell’associazione Antiracket nei locali messi a disposizione dalla Diocesi in via Roma 212. Il presidio locale è stato completamente rinnovato grazie al sostegno della prefettura e dei vertici nazionali dell’associazione SOS Impresa, seguendo un innovativo modello che coinvolge direttamente le associazioni di categoria nella “Rete per la legalità” e promuove un’azione sinergica tra pubblico e privato.
L’obiettivo è quello di prevenire e contrastare fenomeni di usura e racket attraverso la diffusione di strumenti normativi a tutela delle vittime per incentivare la denuncia dei reati. Presenti all’iniziativa il prefetto di Ragusa Giuseppe Ranieri e, tra gli altri, il procuratore del Tribunale di Ragusa Fabio D’Anna, il giudice per le indagini preliminari Lirio Conti, per l’associazione SOS Impresa il vice presidente nazionale Pippo Scandurra, il coordinatore regionale Giuseppe Foti, il vice presidente regionale Eugenio Di Francesco, i rappresentanti delle altre associazioni della “Rete per la legalità Sicilia” e numerose autorità civili, militari e religiose, tra cui il nostro vescovo.
Come sindaco, – conclude Cassì – ho dato la massima disponibilità a sostenere ogni iniziativa utile all’associazione Antiracket. Per denunciare è sufficiente chiamare il numero 800900767”.