Una lunga e soprattutto circostanziata interrogazione sulla piscina comunale di Ragusa è stata presentata da un consigliere comunale di maggioranza, Federico Bennardo, peraltro eletto nella lista del sindaco, e in detto atto ispettivo il giovane consigliere, non nuovo a iniziative piuttosto ‘non in linea’ con il resto della maggioranza, chiede non solo di sapere a che punto siano i lavori (infiniti, aggiungiamo noi) di ristrutturazione ma anche “l’effettiva natura giuridica dell’impianto”.
Temi piuttosto pregnanti e iniziativa poco abituale per un appartenente alla maggioranza, anche se Bennardo ci ha abituato fin dall’inizio della consiliatura a suoi interventi poco ‘ortodossi’ fin dal voto per l’elezione del presidente del consiglio comunale, quando fece la scelta di votare per la giovane collega Carla Mezzasalma di Partecipiamo Ragusa Futura, e non per Fabrizio Ilardo su cui invece converse l’intera maggioranza. Per tutti questi motivi appena esposti, riteniamo interessante riportare integralmente il testo della nota stampa con cui Federico Bennardo presenta la propria iniziativa consiliare. “Con l’autunno alle porte e la riapertura delle scuole imminente è inevitabile che in molti si possano chiedere quale sia lo stato di avanzamento dei lavori per la riapertura della piscina comunale che, ricordiamo, risulta essere chiusa dal 26 maggio dello scorso anno per interventi di efficientamento tecnico volti all’ottenimento di un risparmio energetico stimato, dalla delibera di giunta n. 311 del giugno 2022, intorno al 30%”.
Poi il consigliere chiarisce “sono convinto, conoscendo il collega consigliere, nonché assessore allo Sport (Simone Digrandi n.d.r.), che stia focalizzando tutte le proprie energie per lavorare in tal senso. Eppure, da cittadino, prima ancora che consigliere comunale, non ho del tutto chiari alcuni aspetti, prima ancora tecnici che politici, sulle modalità gestionali della piscina. Sappiamo, infatti, che, con delibera del Consiglio comunale n. 12 del 18 febbraio 2021, poi modificato con delibera n. 50 del 5 luglio 2022, è stato riformato il regolamento comunale per la gestione degli impianti sportivi individuando due fattispecie di impianto: “non rilevanza economica” e “a rilevanza economica” i quali prevedono modalità di affidamento in gestione del tutto differenti. Se da un primo rilievo emerge come la piscina rientrasse nella prima fattispecie, la chiusura per efficientamento energetico sembrerebbe averla poi potuta ricondurre nella seconda.
Risultando inspiegabili, altrimenti, i lavori stessi. Con delibera n. 433 del 16 settembre 2022 la stessa Giunta, però, nell’approvare le tariffe 2023 per gli impianti sportivi comunali, dopo aver dato atto che gli introiti di tutti gli impianti erano pari al 14,34% dei costi, solo per la piscina comunale, pur confermando quanto stabilito nella precedente delibera n.311, stabiliva di prevedere dal momento dell’affidamento un contributo annuale comunale nella misura massima di 80.000 euro. Dall’esame congiunto di entrambe le delibere, emerge quindi che da una prima valutazione della piscina, giugno 2022, come impianto a rilevanza economica, la stessa sia stata invece qualificata, nel settembre 2022, quale impianto non avente rilevanza economica.
Nonostante il regolamento per la gestione degli impianti sportivi preveda espressamente che per impianti non a rilevanza economica le modalità previste siano quella della gestione diretta dell’ente, della gestione compartecipata di tutte le società sportive o quella della gara d’appalto, offerta economicamente più vantaggiosa per l’ente, con determina n. 535 del 22 settembre 2022 il dirigente del settore approvava l’atto di affidamento in concessione di servizi della piscina, fattispecie non prevista per impianti privi di rilevanza economica. La stessa veniva, inoltre, affidata per un tempo superiore ad 1 anno in netta contraddizione con quanto previsto dagli articoli 8 e 14 dello stesso regolamento. Le mie perplessità sono state peraltro condivise dai presidenti delle società che hanno presentato interrogativi simili all’amministrazione comunale”.
“Da ex nuotatore – continua ancora il consigliere Bennardo – sono stato raggiunto da diverse segnalazioni circa le difficoltà riscontrate dagli atleti a recarsi in località limitrofe con navette messe a disposizione del Comune per svolgere i regolari allenamenti essendo le stesse insufficienti a coprire il monte orario, prima della chiusura effettuato, oltre che, prevedendo le stesse una comune andata ed un comune ritorno, per tutte le turnazioni previste, un notevole disagio per i molti studenti che vedono così il loro pomeriggio interamente occupato.
Queste le ragioni che mi hanno spinto a presentare in data odierna un’interrogazione consiliare al fine di conoscere l’effettiva natura giuridica dell’impianto, se i lavori hanno prodotto effettivamente un efficientamento energetico, le modalità di affidamento della gestione, le previsioni di risparmio della spesa annua, il motivo del diverso trattamento della piscina rispetto agli altri impianti comunali e se gli analoghi interrogativi presentati dai presidenti delle società sportive siano stati evasi”. (da.di.)