Ieri, è stata una giornata speciale per Modica che ha vissuto l’atto che consacra la nuova chiesa dedicata a San Massimiliano Maria Kolbe, nella parte alta della Città. “La genesi di questo edificio sacro, dimostra quanto sia stato voluto dalla nostra Comunità e il forte significato che esso ha per Modica”. spiega il sindaco, Maria Monisteri, che ha partecipato in veste ufficiale all’evento assieme a molti assessori della sua giunta. L’edificio che ricorda un anfiteatro, con un tetto a forma di libro, nasce in un terreno donato dai fedeli ed ha richiesto sei anni di lavori per la sua realizzazione.
“Un impegno iniziato sei anni fa per volontà dell’allora vescovo della diocesi netina, monsignor Antonio Staglianò e del parroco dell’epoca, don Paolo Alescio – continua il Sindaco – e che, come amministrazione con Ignazio Abbate Sindaco, abbiamo sostenuto ed a cui abbiamo partecipato e contribuito secondo quelle che erano le nostre prerogative e le necessità richieste”. “Significativo il ricordo di come le celebrazioni si svolgessero in un garage ed è per questo ancora più bello, ammirare oggi la Chiesa di San Massimiliano Kolbe con la sua forma ad anfiteatro, il tetto che ricorda la ‘Parola’ e un abbraccio alla nostra Città, espresso dalle due strutture laterali che si ergono verso l’Altro e verso l’Altro”.
“Ho ascoltato con emozione le parole del vescovo di Noto, Salvatore Rumeo e la sua gioia per questo evento. Ne ho apprezzato ogni passaggio, facendo mio l’invito a pensare che tutte le volte che varcheremo la soglia del tempio, chiederemo a Dio di farci crescere nell’unità e quando ne usciremo, porteremo l’entusiasmo da una casa comune dove nessuno si sentirà estraneo o forestiero: un luogo per crescere come buoni cristiani e onesti cittadini”.