Lamin e i suoi aiutanti hanno completato il muro a secco che delimita gli orti sociali di Proxima Ragusa. “L’abbiamo denominata alla stregua di una vera e propria opera d’arte. E, in effetti, è così. Perché l’abbiamo vista prendere forma tassello dopo tassello sino a formare il mosaico del muro a secco che delimita i confini dei nostri orti sociali.
E la chiamiamo opera d’arte non a caso visto e considerato che il muro a secco, nel 2018, è stato riconosciuto patrimonio dell’Umanità dall’Unesco diventando, nella fattispecie, un vero e proprio strumento oltre che simbolo d’integrazione sociale”. Così il presidente della cooperativa Proxima Ragusa, Ivana Tumino, a proposito dell’attività svolta da Lamin, un ragazzo gambiano la cui storia ha travalicato i confini cittadini ed è stata raccontata anche dai media regionali e nazionali. “Lamin – spiega Letizia Blandino, responsabile pubbliche relazioni Proxima Ragusa – ha diretto e ha svolto i lavori di ripristino del muro deteriorato all’interno del terreno concessoci in comodato d’uso dal Comune di Ragusa.
A seguito della sua partecipazione al progetto “Costruiamo Saperi” promosso dalla Caritas di Ragusa, ha maturato specifiche competenze grazie alle quali si è specializzato nel contesto di questa antica attività tipica del nostro territorio, decidendo di avviare una propria impresa specializzata”. “Vale la pena di ricordare – continua Marcello Firrincieli, responsabile degli orti sociali – che si è trattato di una iniziativa prevista all’interno della progettazione Fari 5 di Proxima, finanziata dal Dipartimento per le Pari Opportunità.
Tutto ciò ci ha permesso di creare dei momenti formativi per i beneficiari lavoranti agli orti sociali, che infatti hanno seguito le direttive di Lamin nella costruzione del muro a secco, con l’auspicio di trasmettere sempre più competenze da poter sfruttare nel mondo del lavoro oltre che riqualificare un luogo aperto alla cittadinanza valorizzando quest’arte antica della nostra isola ormai sempre meno praticata”.