Cultura e turismo, settori chiave per lo sviluppo di Ragusa. “In questo secondo mandato ho scelto di trattenere le deleghe alla cultura e al turismo, consapevole che rappresentino settori chiave per lo sviluppo di Ragusa. Sono convinto, infatti, che i territori parlino e che il nostro affermi a chiare lettere quale sia la sua vocazione. Ovviamente non mi ritengo un esperto né dell’uno né dell’altro campo: sono al massimo una persona curiosa, che viaggia e osserva le buone pratiche di altre città d’arte, ed ho ben in mente che occorre un approccio analitico, occorrono metodo ed esperienza sul campo. In questi mesi abbiamo quindi lavorato a una visione strategica che vede cultura e turismo come due settori con proprie specificità ma inevitabilmente interconnessi, a cui agganciare altri aspetti dello sviluppo in generale di Ragusa.
I lavori sono in corso come le interlocuzioni con esperti e con portatori di interesse, nazionali e locali. L’obiettivo è seguire i modelli di successo di altre città d’arte, a cui Ragusa non ha nulla da invidiare in quanto a potenzialità, e adattarli a noi. Triplice l’indirizzo che stiamo seguendo:
1- Impostare un programma di sviluppo culturale e urbano sul modello di altre città d’arte. Abbiamo infatti il dovere di essere ambiziosi e lungimiranti, di non guardare solo ai prossimi mesi o limitarci a gestire le contingenze, ma di dare a Ragusa un indirizzo nel medio e nel lungo periodo, con obiettivi importanti e step intermedi. Un piano che non cali sulla città come un ufo ma coinvolga l’intera comunità in una crescita partecipata del nostro livello culturale e al tempo stesso ci consenta di fare un salto di qualità. Perché Ragusa non può ambire a un riconoscimento prestigioso o a diventare un autentico riferimento? Abbiamo le potenzialità per giocarcela a una categoria superiore se solo cominciamo a pensare alla cultura come ad un “collante” della comunità, come fattore formidabile di sviluppo e di progresso, e non solo un elemento a latere e secondario.
2- Dare esecuzione al Piano Strategico del Turismo già elaborato durante il mandato precedente ma non attuato. Per riuscirci abbiamo necessità di competenza e conoscenza del territorio. È il momento di passare a una fase operativa, di “mettere a terra” una strategia già pronta e condivisa.
3- Nessun obiettivo può prescindere da una piena valorizzazione del nostro patrimonio. Facciamo un esempio: grazie ai restauri, a un programma di eventi per famiglie, al Mudeco, il Castello di Donnafugata continua a superare i record di visitatori, ma quanto può continuare a crescere contando sulle sole forze dei dipendenti comunali (cui va un grande ringraziamento per la dedizione e la passione che dimostrano giornalmente) e di un gruppo di valorosi volontari?
Occorre fare in modo che Donnafugata sia visitabile 7 giorni su 7 e anche alla sera, quando ha un fascino ancora maggiore; occorre aumentare, a Donnafugata come in altri siti comunali d’interesse, la disponibilità di personale competente, capace di accogliere e raccontare in più lingue, di attuare politiche mirate di promozione e valorizzazione.
Principi da estendere a tutti i luoghi culturali di Ragusa, da mettere in rete. Lo strumento del partenariato speciale pubblico-privato, ampiamente utilizzato in numerose città d’arte, può rappresentare la chiave per raggiungere questi obiettivi”.