Si erano resi protagonisti di una violenta rissa in Piazza San Giovanni a Ragusa, i tre giovani che a settembre furono denunciati dalla Polizia di Stato e che adesso devono rispondere innanzi al giudice per tale reato. I fatti si verificavano lo scorso 14 settembre, intorno alle ore 16.45 in piazza San Giovanni, nei pressi del dehor di un esercizio commerciale adiacente la gradinata della cattedrale di San Giovanni, allorquando tra extracomunitari si scatenava una violenta rissa. I giovani coinvolti, incuranti degli avventori seduti ai tavoli del bar, si affrontavano scambiandosi pugni e colpendosi utilizzando delle bottiglie rotte, spostandosi durante la colluttazione sotto i portici della piazza e nelle vie limitrofe.
Grazie all’attività di prevenzione e controllo del territorio attuata con specifici servizi disposti con ordinanza dal Questore della provincia di Ragusa, Dr. Vincenzo Trombadore, alla luce delle tematiche trattate in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica e condivise con i Comandanti Provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, il quadrilatero toponomastico che ricomprende piazza San Giovanni è stata costantemente monitorata con pattugliamenti in tutte le fasce orarie, consentendo in brevissimo tempo di risalire all’identità dei rissanti. Infatti, l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura avviava un’immediata attività d’indagine volta alla ricostruzione dei fatti che permetteva di identificare tre degli autori della rissa che venivano denunciati all’Autorità Giudiziaria.
Alla luce dell’evento delittuoso verificatosi in un’area urbana del centro storico di Ragusa, luogo di attrazione per i turisti per la presenza della Cattedrale di San Giovanni e luogo di ritrovo dei residenti, tra cui minorenni fruitori degli esercizi pubblici e di ristoro ivi insistenti, il Questore della provincia di Ragusa, Dr. Vincenzo Trombadore, nell’esercizio delle prerogative di Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza affidava alla Divisione Polizia Anticrimine di avviare immediatamente il procedimento amministrativo volto all’adozione di una idonea misura di prevenzione personale di pubblica sicurezza nei confronti dei tre stranieri. All’esito dell’attività istruttoria, il Questore ha irrogato la misura di prevenzione normativamente prevista del divieto di accesso alle aree urbane il cd. “D.AC.UR”.
Con tale provvedimento l’Autorità provinciale di Pubblica Sicurezza ha vietato ai tre giovani, proprio per ragioni di sicurezza, l’accesso e lo stazionamento nelle immediate vicinanze dei pubblici esercizi o locali di pubblico trattenimento, ubicati nel centro storico di Ragusa ricompresi nel rettangolo delimitato su due lati dalle vie Roma e San Vito e su gli altri due lati dalle vie Carlo Alberto Dalla Chiesa e via Ecce Homo, in ragione dei luoghi in cui è stato commesso il reato, nonché di tutti i locali della stessa categoria di quelli sopra indicati di eventuale nuova apertura che insisteranno nei medesimi indirizzi per cui vige il divieto.
L’intento del Questore Trombadore sin dal suo insediamento a Ragusa è quello di limitare il raggio di azione delle persone pericolose o sospette, per offrire maggiore sicurezza ai cittadini e consentire loro di vivere gli spazi pubblici nella piena tranquillità.
A tal fine, l’applicazione della misura di prevenzione personale del “D.AC.UR” nei confronti di soggetti che si rendono protagonisti di comportamenti illeciti nei luoghi pubblici o aperti al pubblico rappresenta un valido strumento per raggiungere lo scopo.