In merito alle notizie di stampa uscite in questi giorni su giornali locali e nazionali che a Modica sarebbe nata “la prima distilleria di Rum in Italia “ o “la prima distilleria di Rum in Sicilia” , l’Azienda Sibeldon srl, distributrice esclusiva di Avola Rum ritiene doveroso sottolineare la falsità delle affermazioni in esse contenute.
Infatti risale ad oltre 3 anni fa la produzione, distillazione e commercializzazione di Avola Rum, primo e, finora, unico Rum100% siciliano presente sul mercato in Italia ed all’estero. Ne sono prova gli innumerevoli articoli comparsi all’epoca sia sui giornali (Repubblica, Sole 24 Ore, Bar
Giornale, Le Vie del Rum, Food and Vine etc ) sia sulle emittenti televisive nazionali ( Rai News 24, Leonardo, Rai News internazional, Linea Verde, Amazon Prime, etc ). Avola Rum è frutto anche della partnership con la Distilleria Giovi di Valdina (ME), che si può effettivamente fregiare di essere stata la prima azienda ad avere distillato il primo Rum realizzato da canna da zucchero coltivata da noi nell’Isola.
Per le sue riconosciute qualità, Avola Rum ha già ottenuto prestigiosi riconoscimenti nelle fiere di settore (miglior Rum Agricol Style a Show Rum 2022) ed è stato inserito dal Ministero dell’Agricoltura come Prodotto Agricolo Tradizionale, in forza della pluricentenaria produzione ad Avola di Rum tra la metà del 1700 e i primi decenni del 1900. Sostenere pertanto di essere la prima distilleria di Rum siciliano – peraltro non ancora in commercio – è un tentativo smaccatamente scorretto di una azienda appena nata di conquistare una visibilità mediatica non supportata dai fatti. È per questi motivi che riteniamo doveroso da parte dei giornalisti che hanno pubblicato le notizie in questione di operare le giuste rettifiche di quanto scritto sui rispettivi organi di stampa.
Avola Rum: la storia
“È un’idea nata molti anni fa- racconta Corrado Bellia, il produttore di Avola Rum – quando trovai le testimonianze storiche che ad Avola si era prodotto per oltre 200 anni anche un ottimo rum”. Mi chiesi “Che c’entra il Rum con la Sicilia?”. E da qui la scoperta – prosegue Corrado Bellia- dell’affascinate storia della canna da zucchero portata in Sicilia dagli Arabi nell’ 800 d.C. e coltivata in tutta l’isola fino al 1600, quando scomparve per ragioni climatiche, rimanendo solo ad Avola nelle proprietà dei Marchesi Pignatelli d’Aragona Cortes, imparentati con i Re di Spagna.
È nata così l’idea di tornare a produrre l’antico distillato con il marchio “Avola Rum”, seguendo le indicazioni del Botanico Giuseppe Bianca che nel 1878 spiegava come nella città siciliana – già famosa per il vino e le mandorle- “la canna da zucchero trasformasi nella più bella qualità di Rhum che vendesi a caro prezzo”.
Gli anni successivi sono stati dedicati alla piantagione e coltivazione della canna da zucchero, presso i terreni del mio amico e socio Enzo Monello.
Finalmente nel 2020, precisamente tra il 28 marzo e il 15 aprile, si sono svolte le fasi della prima raccolta, spremitura, fermentazione e infine la distillazione, realizzata sempre in Sicilia presso la Distilleria Giovi, nota per l’accurata lavorazione artigianale. Il risultato è stato un Rum realizzato con il metodo “agricolo”, che non ha niente da invidiare a quelli dei Caraibi o delle Filippine, collocandosi nella fascia di alta gamma e con una limitata produzione annuale. È partita da lì una storia affascinante, fatta di elogi e riconoscimenti ufficiali sia da parte di esperti del settore
(come il premio conquistato a ShowRum 2022 quale miglior Rum Agricole Style) sia con la presenza sulla tavola dei più famosi chef, come ad esempio Carlo Cracco, sia nelle esclusive drink list dei più lussuosi alberghi e ristornati italiani.
Una storia, quella del Rum siciliano, di cui si era persa la memoria e che rientra oggi a pieno titolo nel paniere delle storiche eccellenze dell’isola, con l’inserimento a febbraio di quest’anno di Avola Rum nell’elenco ufficiale dei P.A.T. (Prodotti Agricoli Tradizionali) da parte del Ministero dell’Agricoltura.