“Con oltre 1,8 milioni di euro di disavanzo e ben 18,5 milioni di euro di fatture non pagate, il bilancio consuntivo 2022, approvato dall’Amministrazione Schembari, in forte ritardo rispetto alla scadenza prevista dalle norme e portato in Consiglio comunale solo dopo il commissariamento regionale, testimonia il fallimento amministrativo della compagine di destra che amministra Comiso da oltre cinque anni”. E’ quanto ha evidenziato ieri sera in Consiglio comunale a Comiso il capogruppo del Pd, Gigi Bellassai. “Gli indicatori sulla situazione finanziaria sono tutti in forte criticità.
A cominciare dall’affidabilità dei residui attivi, molto bassa. Questo parametro misura l’affidabilità dei crediti che il Comune accumula nei confronti di cittadini e imprese (da tasse, multe, tariffe dei servizi, etc.) e di altri soggetti. Il Comune mette in evidenza oltre 55 milioni di euro di residui attivi e ciò dimostra l’incapacità di riscossione dei tributi, come attestato nella relazione dei revisori dei conti. Nonostante Area Riscossioni che ha tartassato i cittadini, la capacità di riscossione nel 2022 rimane appena del 42%, molto bassa rispetto alla media regionale”.
“Ma c’è di più – ancora Bellassai – pure l’autonomia finanziaria risulta molto limitata. Misura fino a che punto il Comune è in grado di fare fronte autonomamente alle proprie necessità senza ricorrere ai trasferimenti dello Stato, della Regione e di altri enti pubblici. Ne sono la prova i servizi essenziali tagliati: mensa scolastica, assistenza ai diversamente abili, abbonamenti studenti pendolari, assistenza domiciliare agli anziani”. Poi c’è il costo dell’indebitamento e il debito complessivo. “Con 19 milioni di euro complessivi – spiega l’esponente dem – e 2,8 milioni di euro l’anno di rate, questo costo risulta alto e contribuisce all’irrigidimento del bilancio, in percentuale, vale a dire, quanto costa al Comune il debito in termini di interessi passivi versati. Maggiore è la percentuale e più alto è il costo.
E tutto questo per opere pubbliche improduttive come le rotatorie e un parcheggio. In più, l’equilibrio della parte corrente risulta molto critico perché è dimostrato che il Comune non è in grado di coprire le spese correnti (quelle necessarie per fare fronte all’amministrazione ordinaria) attraverso le entrate correnti (quelle dei primi tre titoli del bilancio quindi escluse entrate da vendita del patrimonio o da indebitamento). Basti pensare al ritardo del pagamento dei fornitori arrivato a oltre 117 giorni”. Per quanto attiene lo smaltimento dei residui passivi, mostra una difficoltà la capacità del Comune di liquidare residui passivi, ossia i debiti accumulati nei confronti di fornitori e altri soggetti, che ammontano a oltre 29 milioni di euro. Purtroppo, maggiore è la percentuale e più alta è la capacità di fare fronte ai debiti degli anni passati senza gravare su quelli futuri: il 100% significa quindi la capacità di risolvere tutti i debiti nel corso del periodo considerato. “Basti pensare – chiosa Bellassai – che sono da pagare oltre 18,5 milioni di euro di fatture per servizi già erogati, senza contare ancora quelli non fatturati”.
Altro aspetto emerso è che la spesa per il personale è diventata molto alta rispetto al totale delle spese che è quasi al 31%. Essendo così alte le spese per il pagamento dei propri dipendenti, minore è la capacità di manovra e la flessibilità di gestione del Bilancio. L’assessore ha già dichiarato che non ci sarà l’incremento orario per il personale promesso in campagna elettorale. “Degli otto indicatori che indicano l’ente strutturalmente deficitario – chiarisce ancora Bellassai – due sono già deficitari: la sostenibilità del disavanzo maggiore dell’1,20% e l’effettiva capacità di riscossione minore del 47%, mentre altri due relativi ai debiti riconosciuti e finanziati e in corso di riconoscimento potrebbero divenire deficitari nel momento in cui i residui passivi non possono essere coperti, tenendo conto anche del fondo dei crediti di dubbia esigibilità che non appare congruo con 15,6 milioni di euro (come indicato dalla Corte dei Conti con deliberazione n. 145/2023 del 12/05/2023 dalla relazione dei revisori dei conti a pag. 32)”.
“Siamo di fronte al fallimento amministrativo – commenta con amarezza Bellassai – con un bilancio che vede irrigidita la spesa a tal punto da non poter pagare il carburante dei mezzi: debiti enormi, incapacità di riscossione, residui passivi abnormi ci rappresentano una situazione al limite dell’equilibrio che necessitano urgentemente di frenare questo andamento tendenziale (se si è ancora in tempo) attraverso un bilancio preventivo sobrio e veritiero e con un’attenzione scrupolosa e periodica ai flussi di spesa non produttiva”. Assieme al segretario cittadino del Pd, Gaetano Scollo, Bellassai si è dichiarato disponibile ad un lavoro bipartisan per trovare le strategie per uscire da questa pericolosa situazione finanziaria.