Arriva la quinta sconfitta della stagione per l’Asd Ragusa calcio 1949. L’organico messo a disposizione di mister Giovanni Ignoffo, seppur di buona qualità, non riesce ad esprimersi al meglio. E il team azzurro arranca nelle parti basse della classifica del girone I del campionato di Serie D. Ieri, al D’Alcontres Barone di Barcellona Pozzo di Gotto, è stata la Nuova Igea Virtus a fare la parte del leone, riuscendo a imporsi nel secondo tempo con le reti di Catanzaro al 56’ e di Longo al 94’. Gli azzurri hanno cercato di difendersi come hanno potuto ma, complice anche l’espulsione comminata a Magrì sul finire del primo tempo, non sono riusciti a contenere i padroni di casa.
“Intanto – commenta l’allenatore delle aquile, Ignoffo – faccio i complimenti all’Igea per la buona prestazione offerta, soprattutto nella prima parte. Diciamo che, per assurdo, quando abbiamo sofferto di più non abbiamo preso alcun goal. Al contrario, invece, di quanto accaduto nella ripresa. Ci tengo, poi, a nome mio e della squadra, a chiedere scusa alla nostra tifoseria. Sotto l’aspetto dell’atteggiamento in campo abbiamo compiuto qualche passo indietro rispetto alle ultime uscite. Non era la mentalità giusta quella di ieri. Nel secondo tempo, essendo in dieci uomini, abbiamo cercato più che altro di badare al sodo, provando a limitare gli spazi agli avversari. Ma non ne siamo stati capaci in occasione del primo goal nato su una buona manovra dell’Igea sebbene, proprio in quella circostanza, ci siano stati pure degli errori da parte nostra. Ed è ovvio che andremo a lavorare anche su questo aspetto. Nel finale siamo riusciti a fare qualche inserimento in avanti, siamo riusciti a dare fastidio.
Ma il match, che era nato storto, è finito peggio perché abbiamo preso il secondo goal su una ripartenza nei secondi finali. Eravamo alla ricerca del pari e ci può stare. Siamo alla nona giornata di campionato. Il percorso ancora ti dice che ci sono 29 gare da giocare e 29 partite negli altri gironi rappresentano un campionato intero. Quindi, di conseguenza, c’è possibilità di recuperare anche se è necessario lavorare il più duramente possibile. Su questo aspetto dobbiamo essere tutti consapevoli”.