Il Sindaco, Maria Rita Schembari, e l’assessore alla pubblica istruzione, Giusi Cubisino, chiariscono alcuni punti in merito alla bocciatura della mozione presentata dai gruppi consiliari di opposizione sulla refezione scolastica. “Consigliare di fare la refezione totalmente a carico del bilancio, pagando circa € 4,00 a pasto per bambino, significa volere la refezione ora per non averla domani”. “La mozione presentata dalle opposizioni consiliari che suggerivano di provvedere da subito alla refezione scolastica – spiegano il primo cittadino di Comiso e l’assessore – prevedeva l’avvio di un servizio per circa 1000 bambini totalmente a carico dei bilanci comunali. Ciò vuol dire che l’ente avrebbe dovuto pagare circa €4,00 a pasto esaurendo in tal maniera, in soli due mesi, tutto l’ammontare del capitolo che, invece, garantisce la refezione scolastica per tutto l’anno se fatta in house, visto che la maggior parte del costo è relativo al personale già in forza al comune.
Consigliare di fare la refezione totalmente a carico del bilancio, significa non avere contezza della spesa. Omettere di dire che questo costo sarebbe insostenibile per l’ente, nonostante il contributo delle famiglie, se non per un bimestre al massimo, è proprio di chi, in passato, apponeva in bilancio milioni di euro di entrate, che giustificavano servizi che non avevano in realtà alcuna copertura. In breve dunque, con questa mozione, ci si chiede di fare la refezione ora per non averla domani. Bene dunque che i gruppi consiliari di maggioranza, invece, non abbiano votato la mozione con la giusta motivazione che, fuor d’ogni dubbio, sono consapevoli che il sindaco e l’assessore si stanno adoperando al massimo perché la refezione scolastica riprenda al più presto, perchè siano completati i lavori e perchè, al contempo, siano soddisfatte le esigenze primarie della sicurezza sul luogo di lavoro di chi opera nelle cucine, e siano sollevate le famiglie dai disagi indubbi che stanno affrontando in questo periodo. Questo è amministrare con oculatezza, questa è la differenza tra chi amministra e chi sa fare solo populismo”.