“In qualche parte del mondo/Una capanna tra gli alberi/Sopra una piccola spiaggia/Accarezzata dal mare/In qualche parte del mondo/Un bosco pieno di favole/L’ombra di un vecchio mulino/E l’acqua calma del fiume”. Con questi versi e note, dalla canzone ‘In qualche parte del mondo’ di Luigi Tenco (il giovane angelo che girava senza spada, come lo ricordava Francesco De Gregori) con questi versi Vittorio Bonaccorso, regista ed attore teatrale, nella insolita veste (almeno per noi) di cantante solista, ha voluto aprire il pomeriggio di domenica scorsa, 29 ottobre, alla Maison Godot, dedicato alla conferenza spettacolo di presentazione della nuova stagione teatrale, la 18^, di Palchi Diversi 2023/2024. Naturalmente, come usa la Compagnia Godot, con il pieno coinvolgimento di tutti gli allievi, dai più piccoli ai più grandi, padroni del palcoscenico abituati a calpestare ormai da anni.
Ma serata e pomeriggio sono stati dedicati, anche, e soprattutto, al centesimo anniversario della nascita di Italo Calvino, che Federica Bisegna, l’altra anima della Compagnia Godot e Vittorio Bonaccorso, hanno voluto omaggiare con la mise en espace de ‘Il barone rampante’ una delle opere più significative del grandissimo autore italiano del ‘900, e a cui i versi e note citate in apertura, non potevano non addirsi alla perfezione. E quella che probabilmente nelle intenzioni di Bisegna-Bonaccorso sarebbe dovuta essere parte del pomeriggio (e della serata analoga dello scorso venerdì) dedicato anche alla conferenza di presentazione della nuova stagione, che pure c’è stata, è divenuto il pezzo forte di un pomeriggio di grandi emozioni e di puro divertimento. Ma andiamo in ordine. Serata e pomeriggio si sono aperti dunque sulle note di Luigi Tenco cantato da Vittorio Bonaccorso, a cui è seguita una sua riflessione sul ruolo del teatro nella società odierna e il significato che il teatro assume oggi per la Compagnia G.o.D.o.T.. A seguire la mise en espace tra il teatro di narrazione, la lettura e la messa in scena de “Il barone rampante”, uno dei romanzi più geniali di Calvino.
Tra scene recitate-drammatizzate, altre lette direttamente da Calvino, legate dalla narrazione di Federica Bisegna, gli attori hanno voluto omaggiare lo scrittore sottolineando l’importanza del punto di vista diverso e dell’analisi dei meccanismi sociali obsoleti presenti nelle opere dell’autore, offrendo al pubblico un inizio emozionante per la nuova stagione teatrale. (daniele distefano)