A seguito di una modifica del Testo unico ambientale, l’abbandono di rifiuti è diventato un illecito penale, anche a Ragusa. Questo significa che chi deposita in maniera incontrollata rifiuti sul suolo o nel suolo, o li immette in acque superficiali o sotterranee, è soggetto a una denuncia penale con un’ammenda da 1.000 a 10.000 euro, che può arrivare fino a 20.000 euro se si tratta di rifiuti pericolosi. Un inasprimento della pena che si aggiunge al sequestro, ai fini della confisca, del veicolo eventualmente adoperato per commettere l’illecito. “La trasformazione del reato da civile a penale – afferma l’assessore alla Polizia Municipale, Giovanni Gurrieri – rappresenta un passo avanti per i tanti amministratori e consiglieri che in questi anni hanno chiesto a gran voce di avere strumenti maggiormente efficaci per contrastare il grave fenomeno dell’abbandono dei rifiuti, diffuso praticamente in tutta Italia.
Proprio noi amministratori siamo chiamati adesso a muovere i passi successivi: l’inasprimento delle pene deve infatti inevitabilmente passare da un ulteriore potenziamento dei controlli, motivo per cui indirizzeremo le già previste nuove assunzioni per il Corpo di Polizia Municipale anche al servizio di Polizia Ambientale. Resta e resterà fondamentale la collaborazione dei cittadini: nessuno può conoscere il singolo angolo di strada o di campagna come chi ci abita o ci lavora. Invitiamo i cittadini a conoscenza di abusi o posizioni irregolari a segnalarle al Comando, via mail a polizia.ambientale@comune.ragusa.it o telefonicamente 0932676771. Le segnalazioni, se necessario, rimarranno anonime”.
“Abbiamo avuto modo di verificare – afferma l’assessore all’Ambiente, Mario D’Asta – come in questi anni le fototrappole abbiano avuto un ruolo fondamentale per il contrasto all’abbandono dei rifiuti. Questi dispositivi hanno infatti il vantaggio di poter essere facilmente installati e spostati, permettendoci di non dare punti di riferimento agli incivili. L’obiettivo al quale stiamo lavorando è quello di potenziare la dotazione e la qualità di questi strumenti, così da poter ampliare sempre più l’area oggetto di controllo”.