Facciamo il punto sul cosiddetto ‘caso Bennardo’ che da lunedì pomeriggio imperversa nel dibattito politico ragusano. Ad apertura della seduta consiliare il consigliere di GenerAzione Podimani, chiedeva al presidente del consiglio comunale se sapesse di minacce verbali e di scontro quasi fisico tra il capo della segreteria del sindaco ed un consigliere comunale. Il Presidente Ilardo fa mostra ed assicura di non saperne niente. Ed ecco che il consigliere Federico Bennardo della lista del sindaco, e terzo degli eletti della stessa, prende il microfono che confermare che sì, lo scorso 8 novembre, il capo di gabinetto del sindaco, lo aveva redarguito duramente minacciando anche di appioppargli ‘due ceffoni’, Sullo svolgimento dei fatti successivi (riappacificazione, stretta di mano o meno) ognuno dice la sua. Fatto sta che a far saltate di nervi al funzionario di segreteria pare sia stato l’insistere di Bennardo sulla contorta vicenda della piscina comunale.
Ma del resto il giovane consigliere fin dall’insediamento si era reso protagonista di scelte assolutamente non in sintonia con quelle dettate dal suo gruppo di maggioranza, a cui si dice le imporrebbe lo stesso sindaco Cassì. L’esplodere di questa vicenda in aula consiliare ha provocato tutta una reazione a catena di cui ripercorriamo le tappe. Già il giorno successivo alla seduta consiliare, ovvero martedì, il consigliere 5 stelle Sergio Firrincieli interviene con una nota stampa in cui si legge “chiederemo al presidente del Consiglio comunale di indire una conferenza dei capigruppo affinché le parti abbiano la possibilità di riferire su questa contorta vicenda”. Il capogruppo del movimento Cinque Stelle, dopo quanto accaduto in aula con la denuncia del consigliere di maggioranza Federico Bennardo che ha rivelato di essere stato minacciato dal capo di gabinetto del sindaco, prosegue “è una circostanza oggettiva confermata anche dal primo cittadino e, comunque, al di là dell’episodio che ha fatto clamore, di certo è stata scritta una delle pagine meno nobili del Consiglio comunale di Ragusa. Ecco perché è opportuno che possa essere sancito nella maniera più adeguata possibile il ruolo di ogni rappresentante istituzionale per evitare che possano ripetersi episodi del genere.
Non è, secondo noi, questione di poco conto ma vicenda che merita di essere approfondita con la massima attenzione e che, di certo, non si può minimizzare perché il tutto è accaduto in un luogo istituzionale e coinvolge amministratori pubblici che dovrebbero agire sempre con onore e disciplina. Per quanto ci riguarda, non vogliamo prendere le parti di nessuno, almeno fin quando non sarà fatta chiarezza sulla vicenda, ma soltanto evidenziare che questo modo di operare non è condivisibile e, anzi, va stigmatizzato. Da qui la necessità di un chiarimento preliminare proprio in seno alla conferenza dei capigruppo”. Nella stessa giornata di martedì il Pd di Ragusa aveva comunicato che per mercoledì mattina i gruppi di opposizione (5 stelle esclusi) avrebbero tenuto una conferenza stampa per affrontare l’episodio emerso in Consiglio comunale lunedì sera, cioè le minacce subite dal Consigliere Bernardo da parte del Capo di Gabinetto del primo cittadino. All’incontro con gli organi di informazione di ieri mattina sono stati presenti esponenti del Partito Democratico, del Movimento Territorio, della Lista Generazione e di Fratelli d’Italia, e lo stesso Consigliere Bernardo. In sede di conferenza stampa c’è stato un coro unanime di proteste che hanno stigmatizzato l’accaduto ed il comportamento del funzionario. Si è poi dovuto attendere le 19 di mercoledì sera per poter leggere la dichiarazione del sindaco Cassì sulla vicenda, La riportiamo integralmente. “Per ergersi a paladini della verità bisognerebbe quantomeno raccontarla tutta, la verità.
Alcune settimane fa, dopo una serie di interrogazioni sollevate dal consigliere Bennardo in merito alla gestione della Piscina comunale, la consigliera Caruso ha promosso un incontro chiarificatore tra le parti. Insolito, infatti, che un consigliere di maggioranza, come è sulla carta Bennardo, proceda a suon di interrogazioni, comunicati stampa e minaccia pubblica di coinvolgere la Corte dei Conti contro l’Amministrazione con la quale è stato eletto, anziché partecipare all’attività del gruppo a cui appartiene. Un atteggiamento reiterato dopo le nomine, evidentemente per lui deludenti, di Giunta e l’elezione della Presidenza del Consiglio. Nel corso di questo incontro erano presenti, oltre al sottoscritto e ai consiglieri Bennardo e Caruso, anche l’assessore Digrandi e il capo di gabinetto Basile. Non ho assistito ai fatti ormai passati agli onori della cronaca perché ad un certo punto ho dovuto lasciare la riunione per un impegno istituzionale. I presenti mi hanno riferito di una situazione montata poco alla volta anche dopo che Bennardo aveva fatto cenno ad alcune vicende giudiziarie di Basile. Il capo di gabinetto avrebbe poi effettivamente minacciato Bennardo di prenderlo a ceffoni se avesse continuato a provocare. Parole che condanno senza se e senza ma, ancora più gravi perché affermate nelle stanze municipali e da un collaboratore del sindaco.
La questione sarebbe però presto rientrata, con le scuse da parte di Basile sancite dalla stretta di mano con Bennardo, oggi smentita dallo stesso anche se avvenuta alla presenza di testimoni. L’incontro, a ulteriore conferma delle scuse accettate, è proseguito serenamente per un’ulteriore mezz’ora, con tanto di saluti cordiali alla fine. Sono rimasto quindi sorpreso dal teatrino a cui abbiamo assistito lunedì in Consiglio, se non altro perché avvenuto “a freddo”, dopo oltre un mese dai fatti. Bennardo in Consiglio ha fatto riferimento ad una Pec del 3 dicembre con richiesta di un mio intervento disciplinare contro Basile, omettendo però di dire che di questa sua nota ho avuto conoscenza solo l’11 dicembre e cioè lo stesso giorno del Consiglio, come dimostra la ricevuta di apertura della busta di cui il mittente riceve notifica. Egli, dunque, ha mentito ripetutamente: negando di avere ricevuto ed accettato le scuse di Basile ed accusando me di aver mentito sulla conoscenza della sua Pec. Non mi sorprende e non mi meraviglia quindi la conferenza stampa convocata oggi da Partito Democratico, Territorio, Generazione e Fratelli d’Italia con la presenza dello stesso Bennardo: tutti insieme appassionatamente per un teatrino politico che Ragusa non merita. Nella conferenza, Bennardo ha perfino fatto ascoltare registrazioni telefoniche carpite illegittimamente di pochi secondi, sufficienti, secondo lui, ad avvalorare le sue tesi. Nonostante l’esito della recente campagna elettorale, sono in molti ancora a non capire che attacchi e speculazioni hanno l’effetto di cementare il gruppo e la coalizione e che i ragusani notano la differenza tra chi lavora “per” la città e chi lavora solo “contro” qualcuno, alla ricerca di un nemico da abbattere. Questa Amministrazione non è ricattabile e non è certo provando a metterle pressione che si può sperare di fare carriera politica e ottenere incarichi. Spero che entrambi i messaggi siano chiari. Adesso torniamo al lavoro”. Riteniamo che alla luce di questo materiale fornito, senza alucn commento da parte nostra, ciascun lettore potrà giungere alle proprie conclusioni. (daniele distefano)