Cento anni di Azione cattolica. Prima nella chiesa Madre di San Giorgio a Ragusa. E poi, successivamente, nel resto della Diocesi. L’Azione cattolica è stata fondamentale nelle comunità parrocchiali perché ha promosso la partecipazione attiva dei fedeli nella vita della Chiesa e della società. Un giorno di grande festa ieri a Ibla dove si è tenuta prima una conferenza nell’auditorium Santa Teresa, poi la messa al Duomo e quindi l’inaugurazione di una mostra sul tema nell’ex chiesa di Sant’Antonino a cui non ha voluto mancare il vescovo diocesano, mons. Giuseppe La Placa.
I lavori della conferenza sono stati coordinati dal presidente parrocchiale di Ac, Giovanni Guastella, e hanno visto la partecipazione del responsabile della formazione dell’Azione cattolica nazionale, Ninni Salerno, del delegato regionale Ac Sebastiano Distefano, del presidente diocesano Ac Ragusa Saro Schininà, del presidente diocesano Ac Siracusa Valeria Macca. Sono intervenuti il sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, il parroco della chiesa Madre di San Giorgio, don Pietro Floridia, e l’assistente generale dell’Ac diocesana di Ragusa, don Paolo La Terra. E’ emerso come l’Azione cattolica, durante questi 100 anni, abbia svolto un ruolo cruciale nell’educazione religiosa, nell’aiuto sociale e nella promozione dei valori cattolici, contribuendo così a plasmare la vita comunitaria e a diffondere la fede. Stare nell’Azione cattolica italiana significa essere attivamente coinvolto e partecipare alle attività promosse da questa associazione cattolica laica.
Un coinvolgimento, come è stato precisato, che può includere la partecipazione a incontri di preghiera, progetti di servizio comunitario, attività di formazione spirituale e contribuire al benessere della comunità. Essere “in Azione cattolica” implica anche integrare i valori cattolici nella vita di tutti i giorni e condividere la fede con gli altri membri dell’associazione. Un appuntamento molto significativo quello tenutosi ieri sera che ha permesso di mettere in evidenza il raggiungimento di un traguardo di grande prestigio per la realtà ragusana, vale a dire il secolo di vita.