Per un ordine del giorno respinto dalla maggioranza consiliare, quello per l’istituzione di corsi di autodifesa per le donne, ora il Pd cittadino può annoverare soddisfatto l’approvazione di un’altra sua proposta relativa al recupero ed alla illuminazione artistica dell’abbeveratoio di piazza Fonti. Infatti il segretario cittadino dem, e consigliere comunale, Peppe Calabrese, riferisce “passato favorevolmente qualche giorno fa in Consiglio comunale l’ordine del giorno presentato dal Partito Democratico per impegnare l’amministrazione comunale a recuperare, restaurare e illuminare artisticamente le fonti di piazza ten. Silvestro Schininà”.
Poi prosegue “siamo molto soddisfatti perché in Consiglio comunale abbiamo attirato l’attenzione su una zona della città, la parte alta del centro storico di Ragusa superiore, che ha bisogno di manutenzione e parecchio impegno perché non rimanga abbandonata. Il caso della cosiddetta “piazza Fonti”, dove sta uno dei luoghi simbolo della nostra città, è emblematico: dopo anni di abbandono, all’inizio del primo mandato del sindaco Cassì, c’è stato un intervento che è servito a ripristinare i mascheroni dell’abbeveratoio, inspiegabilmente spariti, ma da quel momento, purtroppo, la piazza è tornata ad essere abbandonata e dimenticata. Con l’ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale, quindi, si restituirà lustro al monumento e a questo risultato si è aggiunta un’integrazione voluta da alcuni consiglieri di maggioranza per estendere l’intervento di recupero a tutte le fontane della città che abbiano una qualche valenza storica.
La priorità, tuttavia – aggiunge l’esponente dem – rimane l’abbeveratoio di piazza ten. Silvestro Schininà, che all’inizio del 1900 era l’ingresso della città, la prima tappa di tutti gli agricoltori che tornavano dalle campagne e che si fermavano lì con i propri animali per una pausa”. Il Partito Democratico di Ragusa – conclude Calabrese – ha a cuore il centro storico di Ragusa, i suoi monumenti, la cultura e le bellezze del territorio e su questi punti continuerà a impegnarsi senza risparmiarsi mai”. E se su questa vicenda traspare la soddisfazione per aver avviato a soluzione una questione su cui il Pd cittadino aveva investito molto, tanto da farne, del recupero di Piazza Fonti, l’oggetto di una interrogazione, rimane tuttavia l’amarezza per aver visto respingere l’altro ordine del giorno accennato ad inizio di questo articolo, ovvero quello per l’istituzione di corsi di autodifesa destinate alle donne.
Amarezza che traspariva nella nota dello stesso Calabrese di qualche giorno fa quanto aveva definito “comportamento schizofrenico quello della maggioranza e dell’amministrazione che da una parte hanno promosso l’istituzione di corsi di autodifesa per il personale sanitario impegnato in prima linea, dall’altra negano l’utilità di progetti analoghi da destinare alle donne perché non devono essere queste ultime a doversi difendere, ma gli uomini a non essere violenti. Certo, giusto, ma è una banalissima esemplificazione che sminuisce il problema e non lo risolve lasciando le cose come stanno. Gli effetti concreti della legge sull’educazione all’affettività (quando sarà approvata) si vedranno tra una decina d’anni e, nel frattempo, si potrebbero dare alle donne strumenti per farle sentire più al sicuro o, comunque, in grado di difendersi in modo efficace in caso di aggressione. Evidentemente al Comune di Ragusa si preferisce fare delle discriminazioni considerando a rischio gli operatori sanitari (donne comprese) ma non la totalità del popolo femminile”. (da.di.)