Il Consiglio comunale di Ragusa è impegnato in questi giorni in uno dei momenti più importanti della vita politica ed istituzionale cittadina, ovvero l’approvazione, entro fine anno, del bilancio preventivo 2024 che, una volta approvato, permetterà la normale attività economico-finanziaria dell’Ente. Già mercoledì 19 dicembre la discussione era iniziata sulla nota di aggiornamento al Documento Unico di Programmazione (DUP) e sull’intero bilancio previsionale 204-2026 mentre ieri era prevista la votazione finale. E nel frattempo erano stati aperti fino al sabato scorso 16 dicembre i termini per la presentazione di eventuali emendamenti da parte dei consiglieri. Alcuni dei quali, oltre a presentarli in via ufficiale, li avevano diffusi a mezzo stampa in cincidenza con la discussione consiliare.
Il consigliere Federico Bennardo, noto ormai a moltissimi per le sue prese di posizione in contrasto aperto con il gruppo di maggioranza cui formalmente ancora appartiere, con l’amministrazione e con lo stesso sindaco Cassì, aveva reso pubblico un emendamento al bilancio per “favorire frazioni e contrade”, spiegando “Ragusa è il dodicesimo Comune per estensione in Italia. Questo implica che, contando su una popolazione di poco meno di 80.000 abitanti, la densità residenziale non sia alta ma, al contrario, distribuita su numerose frazioni e contrade. Non tutte queste frazioni e contrade godono di uguali servizi e il rischio è quello di creare nello stesso ambito comunale cittadini di Serie A e cittadini di Serie B. In via simbolica ci siamo premurati, con la collega Rossana Caruso, di organizzare alcuni eventi natalizi anche nelle frazioni e contrade o, ancora, in campagna elettorale, ad esempio, mi sono recato, con il sindaco peraltro, in contrada Puntarazzi dove abbiamo ascoltato a gran voce la richiesta di realizzazione della rete fognaria. È chiaro che un Comune di queste dimensioni con una quota demografica non consensuale abbia da raffrontarsi con risorse limitate. Tuttavia, ho ritenuto di presentare un emendamento al bilancio di previsione che possa spostare la somma di 78.000 euro dai proventi delle royalties, missione 10 programma 5, dalla spesa corrente, ossia quelle destinate a finanziarie la gestione dell’ente, a quella in conto capitale, ossia destinata agli investimenti.
Preso atto della mancanza nel piano triennale delle opere pubbliche di un intervento simile, l’investimento in questione, che ritengo doveroso, è l’installazione di nuovi lampioni per illuminazione pubblica, magari alimentati ad energia solare, per alcune frazioni e contrade ad oggi sprovviste. Sono contento che il mio primo emendamento abbia avuto tutti e tre i pareri, tecnico, contabile e dei revisori, favorevoli. Non resta che sperare che a questi si aggiunga il favore politico con la votazione prevista per giovedì 21 dicembre. Ringrazio i numerosi dipendenti dell’ufficio Ragioneria, l’assessore Giovanni Iacono e il dirigente che ci hanno consentito di discutere questo importante atto nei limiti previsti dalla legge”. Sono invece ben 12 gli emendamenti presentati dai gruppi consiliari del Pd e di Territorio, come comunicano Peppe Calabrese e Mario Chiavola, consiglieri dem, ed Angelo Laporta di Territorio. Che aprono la loro nota stampa con un giudizio negativo sull’intero impianto del bilancio, definito “uno strumento finanziario come al solito freddo, che prende in considerazione solo alcune parti della città, trascurandone altre che hanno gli stessi diritti e che, invece, rischiano purtroppo di rimanere sempre trascurati. Non riusciamo a comprendere la ragione per cui le contrade e le frazioni passino sempre in secondo piano, nonostante gli impegni che a parole sono stati assunti. Purtroppo, scopriamo delle evidenti anomalie che ci fanno comprendere come non sempre sia stata detta la verità”.
Ma Calabrese Chiavola e Laporta hanno da ridire anche sulle modalità e sulla tempistica con cui il bilancio previsionale è giunta in aula “si tratta di un bilancio portato in aula solo negli ultimi giorni, senza condivisione alcuna con le associazioni di categoria, senza riunioni con i cittadini. La cosa più eclatante è questa: Ragusa non è stata informata. E il dibattito, in aula, è stato strozzato in poche ore per non parlare delle appena due ore di seduta in commissione. In più, il sindaco non ha speso una parola sugli strumenti finanziari. Un bilancio senza strategia, senza sorriso. E, poi, non possiamo non considerare che, a parte il cerchio magico, gli altri assessori hanno deleghe marginali per potere incidere. Hanno reso triste un’intera città e, purtroppo, lo si percepisce. Quindi i tre esponenti consiliari di opposizione elencano i loro emendamenti: “abbiamo pensato innanzitutto al potenziamento dei sistemi di videosorveglianza alla luce delle problematiche che hanno riguardato la zona Cento Pozzi e le contrade limitrofe. Poi, l’inserimento della rete fognaria di contrada Monachella e Nunziatella. E ancora la realizzazione degli impianti di pubblica illuminazione in quelle contrade in cui se ne avverte il bisogno. Un altro emendamento riguarda l’allargamento di via della Torre a San Giacomo, progetto sbandierato dalla giunta Cassì sin dal febbraio del 2020 e mai attuato. Il tutto con la riqualificazione dell’abbeveratoio nella stessa via Torre. Anche in questo caso, nonostante le promesse, mancano i progetti. Abbiamo poi proposto un emendamento per la valorizzazione del centro storico, in particolare per la realizzazione della copertura in plexiglass del ponte di via Roma.
Altra opera di cui si parla da tempo e ancora inattuata. Abbiamo previsto anche la riqualificazione della piazzetta di via Croce, via Cannezio e via Schininà oltre alla qualificazione della rotatoria dell’ingresso di Marina di Ragusa. Presentato anche un emendamento sulla sicurezza viabilistica, considerando la posa in opera di passaggi pedonali rialzati laddove necessario. Ci vogliono in numerosi altri punti del territorio e non solo in viale Melilli. Poi, un altro emendamento per impinguare le somme necessarie per gli interventi di scerbatura da affidare alle imprese nel contesto di un bando che si è rivelato un vero e proprio bluff visto che quello già esistente faceva i conti con una penuria di fondi. E, ancora, la rete idrica nelle contrade a monte di Marina di Ragusa. Non si capisce, finora, cosa sia stato fatto e speriamo che, adesso, non ci vengano a dire che tutte le responsabilità del caso attengono a Iblea Acque perché sarebbe davvero una beffa. Infine, l’emendamento numero 12 sul restauro e ripristino delle fontane storiche, delle edicole votive e quant’altro”. “Siamo pronti – sottolinea Chiavola – a fare del nostro meglio in aula assieme ai colleghi Peppe Calabrese e Angelo Laporta. Facciamo appello a tutti coloro che in passato hanno condiviso assieme a noi queste battaglie, che in fondo rimangono sempre le stesse, e che adesso siedono tra i banchi dell’amministrazione. Ecco, sarebbe il caso, per loro, di dare continuità agli impegni presi facendo sì che i progetti in questione possano essere attuati”. (da.di.)