“La Giunta Schembari e la sua maggioranza fanno il regalo di Natale alla comunità di Comiso e in particolare al mondo della scuola, mettendo in ginocchio il diritto allo studio. Dopo il mancato avvio della refezione scolastica e la riduzione del servizio di assistenza obbligatorio agli alunni diversamente abili, la maggioranza di destra abbatte una ulteriore scure su studenti e famiglie, aumentando in media del 40% (del 43 % per la prima fascia da 0 a 10.000 euro e del 28% per la fascia oltre i 30.000 euro Isee) le tariffe per la refezione scolastica (qualora sia avviata) aggravando ancora di più il costo di un servizio essenziale che appesantisce il carico economico e indebolendo il valore del reddito già eroso delle famiglie anche alla luce delle nuove povertà che stanno emergendo prepotentemente in città”.
E’ quanto evidenzia il capogruppo del Pd al Consiglio comunale, Gigi Bellassai, manifestando tutta la propria preoccupazione per l’accaduto. “A questo quadro a tinte fosche sul diritto allo studio e sul supporto ai nostri studenti – continua l’esponente democratico – si aggiunge un grave inasprimento dei costi e gravi tagli ai servizi, si aggiunge la modifica del regolamento per il trasporto interurbano dei trasporti per pendolari che prevede l’introduzione della quota di compartecipazione per l’abbonamento del trasporto che va dal 50% all’80% creando grave detrimento ai diritti di cittadinanza nei confronti di circa 500 studenti pendolari che frequentano istituti scolastici, soprattutto professionali e scuole di formazione non presenti a Comiso, della cui frequenza i giovani comisani hanno bisogno per entrare nel mondo del lavoro.
Come opposizioni ci siamo battute, votando contro, in Consiglio per impedire questo ulteriore aggravio per le famiglie comisane ma Giunta e maggioranza hanno imposto alla comunità tale ulteriore peso economico. Proseguiremo il nostro lavoro politico/amministrativo, pur nel nostro ruolo di opposizione, nella difesa dei servizi che questa amministrazione sta desertificando e rendendo sempre più onerosi per la collettività”.