Martedì prossimo ricorre il venticinquesimo anniversario della strage di San Basilio. La sera del 2 gennaio del 1999 alcuni componenti di cosa nostra, fecero irruzione sparando all’impazzata all’interno del bar della stazione di servizio ESSO di via Cavalieri di Vittorio Veneto sulla Vittoria Comiso. Obiettivo dei killer era il reggente del clan della stidda vittoriese, Angelo Mirabella e alcuni esponenti affiliati al clan Dominante-Carbonaro. A morire, purtroppo furono anche due vittime incolpevoli, tifosi del Vittoria Calcio. Infatti, Rosario Salerno e Salvatore Ottone i due giovani che nulla avevano a che fare con l’organizzazione mafiosa, si trovavano casualmente all’interno del locale e vennero crivellati dai colpi d’arma da fuoco.
Il sindaco Francesco Aiello, già allora indossava la fascia tricolore ha dichiarato: “La strage di San Basilio ha sconvolto l’intera comunità, in quegli anni, elementi appartenenti alla criminalità, in contrapposizione tra loro, avvilivano una città onesta e laboriosa, con gli scontri a fuoco. Quello del 1999 fu uno degli episodi più efferati.
La risposta coraggiosa della popolazione, chiamata a reagire, fu immediata e massiccia, con una grande manifestazione organizzata dall’Amministrazione comunale. Con me in testa e tutta la mia Giunta, nonché il Presidente della Regione, numerosi componenti della Giunta Regionale e moltissimi rappresentati delle istituzioni.
Quella manifestazione segnò un punto di svolta contro la criminalità organizzata. La città ha rialzato la testa, incoraggiata dalla massiccia presenza di cittadini e la manifestazione ha dato una spinta positiva, infondendo coraggio alla comunità. Per questo bisogna tenere vivo il ricordo di quell’episodio, nonostante da allora siano trascorsi 25 lungi anni”.